(ANSA) – ORTONA (CHIETI), 1 SET – Primo sbarco di migranti anche in Abruzzo, a Ortona (Chieti), dove tre ghanesi e due ivoriani, tutti maggiorenni, sono approdati a bordo del posatubi Crawler, un convoglio della Micoperi lungo 140 metri e largo 34 battente bandiera panamense. I 5 ragazzi si trovano attualmente in un centro d’accoglienza a Schiavi d’Abruzzo (Chieti). Sulla vicenda non c’è un’inchiesta giudiziaria, le dinamiche sono state subito chiarite: i clandestini si sono nascosti in Costa d’Avorio, ad Abidjan, nella stiva della nave. Quando gli ospiti hanno cominciato a sentire il morso della fame sono stati scoperti e il comandante ha segnalato la situazione alle autorità. La società armatrice ha anche avvisato che sarebbero arrivati tra il 28 agosto e il 5 settembre, perciò gli sbarchi erano attesi. I 5 sono stati accolti dalla capitaneria di porto e dai carabinieri, dove si era appena insediato il capitano Roberto Ragucci come comandante della compagnia. Secondo i primi accertamenti, non c’è traccia di alcun genere di pagamento del trasporto come quelli che avvengono nelle imbarcazioni degli scafisti.
Di età compresa tra i 26 e i 30 anni, i cinque migranti sono in buone condizioni di salute. Sono saliti a bordo del Crawler, in partenza da Abidjan, e sono rimasti nascosti per circa una settimana, fino al 4 agosto, quando, in navigazione, finiti i viveri che avevano a disposizione, si sono fatti scoprire dall’equipaggio, che li ha nutriti e ha provveduto alle loro esigenze fino all’arrivo ad Ortona, ieri mattina. Scoperti i cinque clandestini, l’equipaggio del posatubi ha subito allertato le autorità italiane. Le attività sul posto sono state coordinate dalla locale Capitaneria di Porto, con il comandante in seconda Erminio Di Nardo. Sono state allertate la Prefettura, la Questura e la Polizia di Frontiera, le cui funzioni sono svolte ad Ortona dai Carabinieri, che hanno preso in carico gli stranieri per le procedure di riconoscimento. Una volta in porto, i cinque sono stati sottoposti alla visita medica obbligatoria a bordo effettuata dagli addetti della Sanità marittima e, ottenuto il via libera da parte di tre medici, sono scesi a terra. Su disposizione della Prefettura sono stati accompagnati in un centro di accoglienza a Schiavi d’Abruzzo (Chieti). I cinque hanno chiesto l’asilo politico.