CHIETI – I cambiamenti climatici sono un argomento di stretta attualità. E lo sono anche gli effetti che questi cambiamenti stanno già determinando in particolare in montagna, con evidenti modifiche sull’ambiente già oggi diverso da quello finora conosciuto. Se ne parlerà, per iniziativa del WWF Chieti-Pescara e del Museo universitario di Chieti, in collaborazione con il Centro d’informazione Europe Direct Chieti, venerdì 13 dicembre prossimo nell’auditorium del Museo stesso, in piazza Trento e Trieste (ingresso da viale IV Novembre), a Chieti. In quella data, con inizio alle 9.30, è in programma infatti “Clima e montagne” con due relatori di primissimo piano: Piero Di Carlo, professore associato di Fisica dell’Atmosfera e Clima dell’Università degli Studi “G. d’Annunzio” di Chieti – Pescara, e Giampiero Di Federico, alpinista e scrittore.
«Il cambiamento climatico in atto rappresenta una priorità ambientale per le sue evidenti conseguenze trasversali, sia dirette che indirette. – spiegano dal Wwf – Si va dall’aumento di eventi meteorologici estremi, che determinano l’ulteriore dissesto di un territorio già fragile, alla riduzione dei ghiacciai con l’interconnessa riduzione delle riserve idriche e così di seguito. Gli effetti sono già evidenti sull’agricoltura e sulla salute umana, ma anche sull’economia: intere aree, ad esempio, diventeranno inospitali per alcune colture con conseguenze per le economie locali mentre le attività turistiche invernali che dipendono dalla disponibilità di neve dovranno essere profondamente ripensate. In verità il sistema Terra, e in particolare il suo clima, è cambiato tante volte in milioni di anni ma ciò che stiamo osservando oggi sono cambiamenti repentini e violenti su tempi brevi ed è ormai ben chiaro alla comunità dei climatologi che molte delle cause sono da cercare nelle attività umane che continuano a rilasciare in atmosfera composti clima-alteranti. Saperne di più è importante. In particolare in relazione a che cosa si può fare per contrastare questi temuti cambiamenti. Le azioni da intraprendere per mitigare e adattarsi al mutamento del clima devono essere collettive e intraprese da enti sovranazionali, dagli Stati e dalle Regioni, ma ogni cittadino può impegnarsi per fare pressioni su chi deve decidere e può anche mettere in atto piccole azioni personali per dare un contributo diretto».
La cittadinanza è invitata a partecipare. Ingresso libero sino a esaurimento posti.