Commercializzare la carne di cinghiale, il Molise scopre l’acqua calda.
E’ una delle proposte emerse nel corso del convegno organizzato nei giorni scorsi dalla Provincia di Isernia.
Il consigliere delegato alla Caccia, Cristiano Di Pietro, ha annunciato per l’ennesima volta l’«imminente» emanazione del piano faunistico regionale e qualcuno, dopo le relazioni degli esperti, ha finalmente capito che il cinghiale non è un problema, ma cibo, e comincia a farsi strada l’idea che rendere possibile la commercializzazione delle carni potrebbe contribuire a limitare il numero di ungulati e a creare ricchezza in zone notoriamente depresse come quelle montane.
Questo il comunicato stampa della Provincia di Isernia:
«Nei giorni scorsi, a Castel del Giudice, la Provincia di Isernia si è interrogata sullo spinoso ed attuale argomento della caccia al cinghiale. Al Convegno-seminario “ Il Cinghiale, questo sconosciuto “, deciso e voluto dal Presidente Lorenzo Coia, impegnatosi in una conferenza di servizio tenutasi alla fine di febbraio in Provincia ad affrontare in maniera più compiuta e condivisa possibile l’intera materia, si sono confrontati sul tema tutti gli attori del territorio. Dopo i saluti del primo cittadino Dr. Lino Gentile l’apertura dei lavori da parte del Presidente della Provincia sulla opportunità di affrontare proprio a Castel del Giudice il tema così attuale della caccia e della possibilità di crescita delle aree interne. A seguire le relazioni degli studiosi dell’ISPRA ( Prof. Barbara Franzetti ), della Regione Lazio ( Dr. Andrea Monaco ) e del Servizio Veterinario dell’ASREM ( Dr. Antonio Liberatore ) , del Dr. Gaspare Tocci del Servizio Ambiente della Regione Molise, del neo eletto presidente dell’ATC di Isernia Dr. Guerino Capaldi, che hanno fornito dati e suggerimenti utili al contenimento della fauna selvatica nelle nostre zone.
Il dibattito è stato coordinato dal Consigliere regionale delegato alla Caccia Cristiano Di Pietro, che ha preannunciato la prossima emanazione del Piano Faunistico Venatorio regionale e interventi mirati a contenere il fenomeno della massiccia presenza del cinghiale che procura ogni anno danni per oltre 500mila euro ad agricoltori, automobilisti e territorio. Si sono poi succeduti gli interventi del Presidente del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise ( Dr. Antonio Carrara ), del comandante del corpo forestale (Dr. Luciano Sammarone ), dei rappresentanti di Arci Caccia e Federcaccia, i rappresentanti regionali di Coldiretti e Confederazione italiana agricoltori, dell’Istituto Zooprofilattico dell’Abruzzo e Molise, in sostanza del mondo che ruota intorno al mondo della caccia e soffre della eccessiva presenza di questo animale selvatico. Presente anche il Presidente ANCI Molise Avv. Pompilio Sciulli a testimonianza dell’impatto del fenomeno nelle nostre comunità. Le conclusioni affidate all’On.le Laura Venittelli, componente commissione agricoltura della Camera che ha aggiornato l’uditorio sui provvedimenti nazionali in materia in gestazione in Parlamento.cingh
In conclusione una positiva ed utile giornata di studio per risolvere alla radice il problema del sovraffollamento dei cinghiali, discusso tra tutti gli attori del territorio, impegnando, ognuno per le proprie competenze a mettere in campo le azioni necessarie che partono da un censimento attuale del fenomeno, alla necessaria verifica delle misure sanitarie dei capi abbattuti, al monitoraggio del ripopolamento, alla caccia selettiva, alla commercializzazione e certificazione della carne di cinghiale.
Attualmente si stimano almeno 2500 capi abbattuti annualmente in Provincia di Isernia. Ne vengono denunciati solo l’11 % e di questi solo il 20 % si attiene alle procedure sanitarie per l’accertamento dello stato di salute della specie. Un fenomeno quindi complesso che però può essere affrontato e gestito solo con una forte governance che veda protagonisti tutti gli attori presenti a Castel del Giudice, attraverso un piano mirato di contenimento, monitoraggio e conoscenza adeguati».
Ovviamente siamo ancora fermi alle idee, alle proposte, in sostanza alle chiacchiere, ma già l’aver compreso che il cinghiale non è un problema, ma cibo, risorsa e ricchezza praticamente inesauribile è un grande passo in avanti.
Francesco Bottone
effebottone@gmail.com
tel. 3282757011