Le Comunità montane sono state soppresse con decreto del presidente della Giunta regionale del Molise nell’ormai lontano 2011, ma continuano a drenare risorse dai Comuni. La gestione di quei “carrozzoni” è stata affidata, nelle more della loro estinzione definitiva, ai commissari liquidatori. Ma siccome siamo in Italia, succede che la Corte dei Conti deliberi e determini l’obbligo giuridico a carico dei Comuni membri delle Comunità montane in merito alla corresponsione della quota associativa. Tradotto significa che l’ente montano è stato soppresso, ma bisogna continuare a pagare fino alla «chiusura definitiva del procedimento di estinzione con il conseguente trasferimento delle funzioni» magari alla Provincia o ai singoli Comuni montani.
Per questo il Comune di Poggio Sannita, che come gli altri enti locali non naviga nell’oro per via dei continui tagli dei trasferimenti, si trova costretto ad impegnare la somma di dodicimila euro per «provvedere al pagamento delle quote associative degli anni 2016- 2018-2019-2020 e 2021». E’ quanto si apprende dalla lettura della determinazione dirigenziale del responsabile dell’area amministrativa, che nel caso specifico è lo stesso sindaco Giuseppe Orlando, firmata nei giorni scorsi. La Comunità montana “Alto Molise”, l’ente che non c’è come la famosa isola della nota canzone di Edoardo Bennato, ha richiesto il versamento delle quote associative, anche degli arretrati. E così il Comune di Poggio Sannita dovrà mettere mano al bilancio di previsione e liquidare la somma totale di 12.209 euro e 44 centesimi alla Comunità montana “Alto Molise”.