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  • Con i suoi soldi finanziava le attività sportive, Bari non dimentica il prof di Agnone

    Con il suo stipendio finanziava le attività sportive, Bari non dimentica l’insegnamento del professor Francesco Rainone di Agnone al quale è stata intitolata una targa sul ‘Palamartino’.

    L’iniziativa – scrive il quotidiano online la Repubblicabari.it – è stata organizzata proprio da alcune ex cestiste dell’Atletica Bari.

    Francesco Rainone era il nostro presidente tra gli anni Sessanta e Settanta. Era appassionato di sport, tanto da spendere gran parte del suo stipendio per finanziare le attività”, ricorda Vittoria De Padova, con affetto. Ora, sulla facciata del PalaMartino, il palazzetto di via Napoli a Bari, si può leggere il nome del professore, a lungo dirigente sportivo, scomparso nel 2017: è stata inaugurata una targa dedicata alla sua memoria.

    Alla cerimonia, oltre agli sportivi iscritti in quegli anni all’Atletica Bari, erano presenti i parenti e l’assessore comunale allo Sport Pietro Petruzzelli. “In memoria del professore Francesco Rainone, dirigente e mecenate, a lungo protagonista discreto dello sport barese”, recita la targa, scoperta prima del minuto di silenzio.

    Francesco Rainone era nato ad Agnone, nel 1932, e a circa 30 anni si è trasferito a Bari con la famiglia. Nel capoluogo pugliese, ha lavorato come docente di matematica, ma “da sempre, contemporaneamente, organizzava incontri e allestiva squadre”, racconta la sorella Elvira. “È stato presidente di alcune società, tra le quali l’Atletica Bari, nella quale ha militato Nicla Crocitto, la prima cestista pugliese a essere convocata in nazionale, e la Maiellaro – continua Vittoria De Padova – è stato un mecenate: per molti anni, ha finanziato integralmente le attività delle società, come l’Atletica Bari, quindi ci è sembrato doveroso ricordarlo così”.

    La squadra si allenava proprio in quello che poi sarebbe diventato il PalaMartino, l’ex “Gil”, e la cestista svela alcuni aneddoti: “Lo vogliamo ricordare non solo come nostro presidente, severo e ironico allo stesso tempo, ma anche come una persona molto attenta verso noi ragazzi: era quello che andava a cacciare i ragazzini che spiavano in un buco fatto nello spogliatoio, oppure, durante una trasferta, ha trascorso tutta la notte nel corridoio dell’albergo perché c’era una squadra di calcio maschile”.

    “È una cosa bella perché ha fatto tanto per voi in un momento importante della vostra crescita e della vostra formazione sportiva e umana – ha commentato l’assessore Petruzzelli durante la cerimonia, rivolgendosi agli ex allievi presenti – ma anche perché mi hanno insegnato che gli sportivi sono la parte sana della società, e lui alla parte sportiva ha affiancato anche quella formativa. Ora ragazzi e ragazze potranno passare qui, chiedere il perché di questa targa e scoprire chi fosse”.

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