«Ambulanze che arrivano con tempistiche eccessive. È questa la sanità a cui siamo ridotti. E, al momento, l’ospedale di Agnone non è stato ancora riconvertito. Se dovesse succedere, cosa ne sarà di noi? Siamo cittadini dello Stato italiano e abbiamo il diritto ad avere diritti. Gli stessi diritti che hanno i cittadini di Roma o di Milano».

Sono le parole del sindaco di Agnone, Daniele Saia, pronunciate nel corso della seduta della Conferenza dei sindaci, organo consultivo e sistematicamente ignorato dall’Asrem e dalla stessa Regione Molise. All’ordine del giorno i tagli annunciati dai commissari al sistema sanitario territoriale del Molise e dell’Alto Molise in particolare.

E Saia non le ha mandate certo a dire ai due strapagati commissari alla sanità. «E’ successo ieri sera ad Agnone. Un ragazzo aveva bisogno dell’ambulanza, ma l’equipaggio era fuori a Pescolanciano su un altro intervento. L’ambulanza è arrivata da Trivento dopo tre quarti d’ora» ha denunciato il sindaco e presidente della Provincia di Isernia al cospetto degli altri amministratori locali.

«Allora non ci sono gli stessi diritti sui territori. – ha tuonato Saia – Ho la lista dei soldi di tasse che i territori versano allo Stato. Il Comune di Agnone dà allo stato dieci milioni di euro di tasse ed è il terzo Comune della provincia di Isernia.

Se poi si riconverte un ospedale per risparmiare appena due milioni di euro e probabilmente un quarto di quei costi sono gli stipendi dei commissari, allora è meglio darli al territori e non ai commissari se dobbiamo essere onesti».

«Sono quindici anni che si pagano gli stipendi ai commissari governativi e non governativi, che non hanno saputo riorganizzare la sanità ospedaliera. – ha chiuso Saia tra gli applausi degli altri sindaci – Non si possono chiudere due ospedali come Larino e Venafro con costi della sanità che aumentano e con i servizi che peggiorano; c’è qualcosa che non va».
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