«Quanto costa all’Atc Vastese, quindi a noi cacciatori, anche in termini ambientali, questa “operazione” convocazione?». E’ quello che chiede pubblicamente un delegato dell’Ambito territoriale di caccia del Vastese che ha ricevuto per posta ordinaria, non raccomandata, la convocazione per l’assemblea che si terrà nel pomeriggio del prossimo 3 febbraio a Vasto. All’ordine del giorno dell’assemblea dei delegati l’istituzione delle zone di rispetto venatorio sul territorio del Vastese, ma non è questa la “notizia” sottoposta all’attenzione della nostra redazione, bensì il metodo «ottocentesco, dispendioso, nonché impattante», di convocazione.
«I delegati delle varie associazioni venatorie, infatti, hanno ricevuto la convocazione per posta ordinaria, si badi bene, non raccomandata che avrebbe giustificato l’operazione almeno con la prevista firma per accettazione. – spiega alla nostra redazione un delegato particolarmente sensibile ad alcuni temi ambientali, prima ancora che economici – Questo significa che nella sede dell’Atc, all’uopo opportunamente riscaldata, qualcuno ha stampato centinaia di fogli di carta, consumando inchiostro ed energia elettrica; quella mole di fogli, una volta firmati dal presidente, sono stati imbustati, altra carta sprecata e si consideri che le buste da spedizione hanno anche una parte in plastica; dopo la firma e l’imbustamento si sono spesi altri soldi delle casse dell’Atc, quindi di noi cacciatori, per spedire, via posta ordinaria, le centinaia di lettere; quelle stesse sono state recapitate dai portalettere su tutto il territorio dell’Atc Vastese con intuibile consumo di carburante e relative emissioni inquinanti.
A tale riguardo va sottolineato che la corrispondenza da Vasto ha dovuto transitare per il centro di smistamento di Ancona, cinquecento chilometri tra andata e ritorno, per poi tornare nel Vastese, come dimostra il timbro postale. Il tutto per finire nel cestino, si spera della carta, tre secondi dopo aver preso visione della convocazione. Ai vertici dell’Atc chiedo: non sarebbe stato sufficiente un banale, ma immediato messaggio sul telefono o una semplicissima email? Se non tutti hanno una email, ormai WhatsApp viene utilizzato da tutti, compresi i cacciatori mi pare. Si sarebbe portata a termine l’operazione convocazione dei delegati senza consumare carta, energia, benzina, tempo e soldi di noi cacciatori».