«Questo non è il momento di tentennare: il governatore Marsilio e la Regione hanno il dovere di tutelare la salute dei cittadini della provincia di Pescara e di salvaguardare il nostro sistema sanitario. Per farlo, bisogna nominare un commissario straordinario, una professionalità che abbia esperienza a gestire questa emergenza e che possa, a sua volta, farsi coadiuvare da sub commissari capaci di gestire i singoli settori toccati da questa pandemia. Serve una persona che sia in grado di gestire la drammatica situazione che sta vivendo il nostro Abruzzo, prendendo le redini di una macchina in corso parcellizzata nella sua catena di comando, attualmente improntata su logiche organizzative che rispondono a una burocrazia regionale inadatta ad affrontare emergenze epocali di questa portata. Voglio ricordare che ieri e ieri l’altro l’ospedale di Pescara ha dovuto trasferire i pazienti a Chieti e nelle altre province. Solo con scelte forti il nostro territorio, già pesantemente martoriato da questa pandemia, non collasserà e gli sforzi di tutti noi ci permetteranno di rialzarci senza dover piangere per ulteriori drammi personali e collettivi».
Con queste parole il consigliere del Pd Antonio Blasioli interviene sull’emergenza Coronavirus e in particolare su ciò che sta accadendo in provincia di Pescara.
«La Asl, in una nota, già pochi giorni fa ha lanciato l’allarme: se non si rallenta l’epidemia l’ospedale di Pescara non potrà più curare i malati: “onde evitare l’aumento del contagio dell’area Montesilvano-Pescara – si legge nel testo della Asl -, che potrebbe produrre un numero di casi ingestibile con particolare riguardo alla necessità di terapie ventilatorie salvavita, mettere in atto ogni possibile azione volta ad evitare l’ulteriore diffusione del virus in queste zone”. Lo stesso dottor Giustino Parruti (primario malattie infettive Santo Spirito) rispondendo in diretta alle domande dei cittadini ha dichiarato che si aspetta dalla Regione “nuove aree assistenziali, Pescara non può arrivare” e ha comunque ribadito chiaramente che qualsiasi sforzo nella ricerca di altre aree sanitarie sarebbe vana se il contagio toccasse le 1000 unità. Alla luce di tutto ciò, Marsilio ha pensato di inserire all’interno del decreto zone rosse Abruzzo solo il Comune di Elice, per quanto riguarda la provincia di Pescara, e ad oggi non una parola sta dicendo sul fatto che fra soli due giorni la Brioni, fiore all’occhiello del nostro territorio, che ne è parte integrante e lo ha sempre rispettato, potrebbe riaprire la sua produzione. Parliamo di mille operai dislocati in tre stabilimenti, Penne, Montebello di Bertona e Civitella Casanova, che dovrebbero andare ogni giorno a lavoro, magari sui mezzi pubblici, in un’area che confina con la Valfino (territorio dichiarato zona rossa), mettendo a rischio se stessi, le loro famiglie e centinaia di cittadini. Stiamo parlando della produzione non certo di beni di prima necessità e, quindi, mi unisco all’appello dei sindacati e del circolo Pd di Penne per chiedere ai vertici della Brioni di fermarsi adesso, dimostrando il buon senso di cui l’azienda è stata sempre testimone. Ma se ciò non avverrà, Marsilio ha il dovere di seguire le indicazioni della Asl e decretare la zona rossa. Non solo, al governatore, che ha la responsabilità di non aver inserito nel decreto zona rossa i Comuni che la Asl definiva più esposti al contagio, dico di tornare sui suoi passi e di prendere oggi una decisione forte, ma che ci permetterà di non vanificare tutti gli sforzi che i cittadini e il personale sanitario stanno facendo per fronteggiare questa emergenza. Per fare tutto ciò, però, occorre un commissario, un professionista in grado di gestire l’emergenza con fermezza e determinazione, che possa prendere scelte coraggiose a tutela della salute di tutti gli abruzzesi. Se i pazienti covid 19 nella nostra Regione dovessero arrivare a quota mille, non ci sarebbe più la possibilità di garantire a tutti le cure necessarie ed è per questo che è adesso il momento di agire».