“Siamo alle solite, un bando solo per poche aziende agricole. Il recente bando 4.4.2 (Strutture ed attività funzionali al mantenimento delle attività agricole in aree ad alto valore naturale) del Programma di Sviluppo Rurale, ossia la possibilità da parte delle aziende agricole di realizzare strutture ed opere di recinzioni per arginare i danni provocati dalla fauna selvatica, contiene molte lacune e aiuta solo in piccolissima parte il mondo agricolo a prevenire i gravi danni causati soprattutto dai cinghiali”.
Questo il commento del consigliere regionale di Forza Italia Mauro Febbo che sottolinea quanto segue: “Un bando fatto male, per pochi imprenditori e, soprattutto, non rispecchia le esigenze territoriali del mondo agricolo abruzzese. Innanzitutto la dotazione finanziaria (euro 1.5000.000,00) è troppo limitata per le molte richieste avanzate dagli agricoltori. Visto che siamo a metà programmazione del PSR e in pieno disimpegno finanziario, era doveroso e indispensabile aumentare il budget. Ma, elemento più grave, nel bando si evince come sia stato stabilito a 200 mila euro il finanziamento massimo concesso per l’intervento richiesto. Praticamente bastano solo 7 (sette) progetti da 200 mila euro l’uno per esaurire completamente la dotazione finanziaria del bando. Inoltre c’è un sbilanciamento per l’assegnazione dei punteggi ai fini della valutazione dei progetti. Nello specifico vengono assegnati il massimo dei punteggi (20 e 15) ai progetti ricadenti sulle aree Aree Natura 2000 e quelle montane. In sostanza – commenta Febbo – gran parte dei territori a vocazione prettamente agricola dove persistono la maggioranza delle attività di coltivazioni, produzione cerealicola e attività zootecniche di tipo estensivo e semi-estensivo non sono avvantaggiate e hanno pochissime possibilità di essere finanziate. Per questi motivi ci troviamo di fronte all’ennesimo danno causato da questa Regione in campo agricolo. Si poteva e doveva scrivere meglio e con più attenzione questa Misura poiché il mondo agricolo è duramente danneggiato dal problema della forte presenza della fauna selvatica e in modo particolare da quella dei cinghiali sempre più in aumento. Questo per dire che continua la confusione e il pressapochismo nella gestione del PSR. Basti vedere il totale stallo che permane sulla situazione del Bando inerente il Primo Insediamento a favore dei nuovi agricoltori: dopo circa due anni siamo ancora bloccati e i giovani non riescono a ricevere il premio economico a causa dell’ inefficienza e confusione della macchina amministrativa. Peraltro è da evidenziare il ritardo che persiste sulle altre misure del PSR come quello relativo ai progetti di filiera (Misura 16) che devono essere ancora pubblicati, nella speranza che si incorra nello stesso e grave errore delle misure investimenti, dove si sono aiutate e finanziate di più le grosse aziende agro industriali che il vero mondo agricolo composto dalle piccole e medie imprese”.