CAMPOBASSO – I parlamentari molisani del MoVimento 5 Stelle, Antonio Federico, Rosa Alba Testamento, Luigi Di Marzio e Fabrizio Ortis, sottolineano che con il ‘Decreto Dignità”, si vogliono favorire le assunzioni stabili, mentre subito dopo il governo lavorera’ per abbassare il costo del lavoro.
“L’abuso di contratti a termine degli ultimi anni – rimarcano -, nel 2017 l’84% del totale dei nuovi contratti sono stati a termine, con conseguente insicurezza per tante famiglie, va contrastato per ridare appunto dignita’ alle persone e permettere loro di entrare attivamente nell’economia del Paese: se hai un lavoro stabile, hai delle entrate certe e puoi investire sul tuo futuro, ad esempio comprando una casa. Disincentivare l’uso dei contratti a termine e ridurre la loro durata sono misure che vanno in questa direzione ma che dovranno essere accompagnate da altre misure che riguardano le imprese. Noi siamo e saremo sempre a fianco delle imprese, anche perche’ le aziende serie presenti sul territorio nazionale sono la maggior parte. Si e’ sempre giocato a mettere contro imprenditori e lavoratori. O si favorivano gli uni o si favorivano gli altri, ma e’ chiaro che vanno tutelati i lavoratori che hanno voglia di avere stabilita’, magari di costruirsi una famiglia e hanno diritto di poter progettare il futuro, ma allo stesso tempo vanno tutelati gli imprenditori seri che investono sui propri dipendenti e sulla crescita reale del territorio nel quale operano. Loro dal ‘Decreto dignita” avranno solo vantaggi. Per quanto riguarda, invece, la semplificazione ricordiamo che questo e’ solo il primo decreto e non puo’ risolvere in un solo colpo tutti i problemi che ereditiamo dai governi precedenti. Si tratta dell’inizio di un percorso verso la semplificazione fiscale che vogliamo portare avanti nel 2019 con il lancio della fatturazione elettronica iper semplificata, la definitiva abolizione di tutti gli inutili adempimenti per le imprese. Per ora siamo intervenuti urgentemente su una categoria particolarmente penalizzata: quella delle partite Iva”.