Le piazza di 170 Comuni abruzzesi avranno un defibrillatore. Salvarsi da un arresto cardiaco anche nei paesi dell’entroterra abruzzese lontani dagli ospedali diventa più facile.
A cinque anni e mezzo dalla tragedia di Piermario Morosini, il calciatore del Livorno che si accasciò e morì allo stadio Adriatico di Pescara, la Regione Abruzzo ha bandito, e portato a termine, una gara d’appalto dell’importo di 286mila euro per l’acquisto di defibrillatori. Tragedie come quella del centrocampista di 26 anni si sono ripetute anche nei piccoli campi di calcio, oppure sulla strada, in città e nei paesi dell’Abruzzo interno dove però è più difficile vincere la corsa contro il tempo e la morte. Ma basta una scossa al cuore per salvare una vita. Basta un defibrillatore come quello che non fu usato il 14 aprile del 2012 durante Pescara-Livorno.
Entro Natale i Comuni d’Abruzzo che hanno fatto domanda alla Regione avranno il loro salvavita. E’ una svolta per tanti paesi lontani dagli ospedali. Una svolta in memoria di troppe vittime causate dalla mancanze di soccorso celere e di un campione di calcio che poteva essere salvato.
La Phisio Control di Cinisello Balsamo è la ditta che, a fine estate, si è aggiudicata la gara d’appalto curata dalla Stazione unica-Soggetto aggregatore della Regione Abruzzo. La società milanese, che ha fatto un’offerta al ribasso di 259mila euro, contro i 263mila dell’altra concorrente Iredeem, fornirà alle Asl i 170 defibrillatori automatici esterni (Dae) di ultima generazione – come prevede il disciplinare della gara – e le relative teche che li custodiranno. Ciascun apparecchio salvavita ha una garanzia di 24 mesi, una batteria non ricaricabile che può dare 200 scariche (una scarica può bastare per salvare una vita) e la possibilità di rimanere anche 4 anni di stand-by, cioè inutilizzato. I defibrillatori, sempre secondo il regolamento dell’appalto, emetteranno messaggi vocali in lingua rigorosamente italiana. E dovranno essere protetti da custodie, con sigilli rimovibili, allarmati con un sistema di comunicazione tipo sms, e custoditi in una teca a muro per facilitare la videosorveglianza e la prevenzione degli atti vandalici. Alla ditta vincitrice tocca anche l’onere economico per formare il personale all’uso delle apparecchiature e alle soluzioni degli inconvenienti.
«Tutti i Comuni che hanno richiesto il defibrillatore, nessuno escluso, lo hanno ottenuto», spiega l’assessore regionale alla Sanità Silvio Paolucci. «Ho fatto così: ho mandato una lettera ai 305 Comuni d’Abruzzo. Hanno risposto in 170. Quindi, attraverso l’assessorato, ho finanziato la gara. I Comuni avranno una specie di totem che ragionevolmente dovrebbe essere installato nella piazza principale di ogni paese».
Ma chi formerà gli operatori del soccorso?
«La raccomandazione che, in questo caso, faccio è che i 170 Comuni si impegnino a trovare almeno sei volontari che sappiano usare il defibrillatore. Noi, come Regione, diamo la disponibilità, attraverso le Asl, a tenere corsi di formazione. Ma debbo dire che già ora questi corsi sono pieni di partecipanti».
I Comuni, dunque, fanno domanda alle Asl che organizzano i corsi per insegnare le tecniche di uso dei defibrillatori. «Queste apparecchiature servono essenzialmente per le aree interne», sottolinea l’assessore che dà un’altra possibilità ai Comuni che, in prima battuta, non hanno aderito all’appello, perdendo la grande occasione degli apparecchi salvavita. «Se faranno domanda», dice Paolucci, «cercherò di trovare i fondi per accontentarli». Ma quando si vedranno i defibrillatori in piazza? Prima di Natale, risponde l’assessore. A dir la verità il progetto è di due anni fa. Ma ci sono ancora ritardi perché l’atto che dà il via all’operazione defibrillatori è datato 27 luglio 2017, oltre due mesi fa. Ma, sempre in quel documento, si legge che la ditta vincitrice avrebbe dovuto fornire i 170 kit salvavita nel giro di 25 giorni. Dopo l’installazione, i defibrillatori vanno anche collaudati così come gli operatori volontari che vivono nei paese debbono essere pronti a saperli far funzionare. Ed è così che arriviamo a Natale. Nella Regione di gran cuore.