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  • Diabete, in Alto Molise numeri in aumento

    AGNONE – Lo aveva annunciato qualche tempo fa ora la situazione è davvero preoccupante. Parliamo della diffusione del diabete nel Molise e nell’hinterland di Agnone. A lanciare l’allarme fu lo specialista diabetologo Antonio Antonelli, medico del San Francesco Caracciolo di Agnone, che preannunciò che la percentuale di ammalati in quest’area avrebbe superato la percentuale nazionale. E’ così è stato. Alla fine del 2017 le persone che soffrono di tale patologia rappresentano il 7,1% della popolazione (dato sottostimato) contro il 6,2%, con una spesa per il solo Molise che s’attesta incredibilmente in oltre 60 milioni di euro all’anno.

    “Al 31 dicembre 2017 – esordisce Antonelli –  presso l’ambulatorio di Diabetologia del “Caracciolo” di Agnone abbiamo 1195 persone in cura. Il numero è sottostimato in quanto si riferisce solo a quelli che si rivolgono al nostro centro e non includono i diabetici seguiti dai Medici di Base e quelli a noi non noti e assistiti altrove. Premesso che nel Molise non esiste un registro epidemiologico (auspicabile quando prima per avere contezza del  numero preciso e dei relativi costi malattia diabetica) – sottolinea lo specialista- sulla scorta degli accessi nei vari Centri della Regione e delle SDO ospedaliere, si stimano oltre  20.000-22.000 abitanti affetti da diabete noto e il costo per l’assistenza è stimato in oltre 60 milioni di euro all’anno”.

    Somma questa che da sola sanerebbe il buco economico dell’intera sanità e non solo regionale. “Per quanto concerne i pazienti – continua Antonelli – solo per l’Alto Molise ne abbiamo in cura ad Agnone 374 che rappresentano addirittura il 7,55% della popolazione. Un dato altissimo. Poi a Belmonte del Sannio 52; Poggio Sannita 84; Pietrabbondante 58; Vastogirardi 53;  Capracotta 46; Pescopennataro18; Carovilli 43; Castelverrino 17; Castel del Giudice 13; Sant’Angelo del Pesco 10 e 14 a San Pietro Avellana. Per un totale di diabetici seguiti presso il nostro centro ospedaliero pari a 782 unità per una prevalenza stimata intorno al 7,1% (dati sottostimati, poiché, per esempio, si rivolgono al Centro di Castel di Sangro diversi pazienti di Castel del Giudice, S.Angelo del Pesco e S.Pietro Avellana). Il numero totale in cura da noi è di 1195 pazienti se agli altomolisani si sommano i 280 provenienti dalla Pentria, i 67 dell’Alto Vastese, i 15 della provincia di Campobasso e i 51 di altre regioni, con oltre 1500 prestazioni diabetologiche erogate nel corso del 2017 dal Caracciolo. L’Osservatorio ARNO – sottolinea ancora il medico agnonese  – danno una prevalenza del 6,2%, un dato più che doppio rispetto a quello italiano di 30 anni fa, Si stima che i diabetici in Italia siano 3 milioni 750 mila per un  costo medio pari a 2.900 euro per diabetico/anno con una spesa totale di oltre 17 miliardi di euro (circa il 60% assorbito da costi di ospedalizzazione, che si possono notevolmente contenere migliorando la qualità dell’assistenza  sul territorio (medico di base, ambulatori territoriali, ambulatori ospedalieri). Ricordo – avverte il medico – che i soggetti ad alto rischio sono quelli che offrono di obesità, chi è in inattività fisica; la familiarità di primo grado per diabete tipo 2 (genitori, fratelli); l’appartenenza a gruppo etnico ad alto rischio; l’ipertensione arteriosa o chi ha una terapia antipertensiva in atto; i bassi livelli di colesterolo e/o gli elevati valori di trigliceridi. Nelle donne il parto di un neonato di peso maggiore ai 4 kg o pregresso diabete gestazionale; la sindrome dell’ovaio policistico o altre condizioni di insulino-resistenza e l’evidenza clinica di malattie cardiovascolari. Una visita preventiva ed una indagine –conclude Antonelli- è consigliabile anche perché sono in molti a soffrire di tale patologia e non saperlo proprio”.

    Vi.La. 

     

     

     

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