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  • Europee, Saia declina l’offerta e avvisa: “Si può e si deve lavorare anche fuori da Bruxelles” 

    Elezioni Europee, il sindaco di Agnone e presidente della Provincia di Isernia, Daniele Saia declina l’offerta. Nei giorni scorsi a proporgli la candidatura a Bruxelles, è stata l’Università delle Generazioni quale rappresentante ideale di un centro delle aree interne sotto i 5mila abitanti impegnato quotidianamente nella lotta contro lo spopolamento e per la salvaguardia di servizi essenziali. In realtà, l’obiettivo dell’ateneo, istituito nel 1987 da Domenico Lanciano, era quello di “fondare un vero e proprio Partito europeo contro lo spopolamento dal momento che siamo all’annientamento totale di un territorio periferico e di una civiltà ultramillenaria senza che si prendano seri provvedimenti di decisivo contrasto a tale mostro che divora intere regioni e tutte le loro generazioni”.

    In questa direzione, hanno aggiunto dall’Università delle Generazioni “ad oggi nessuno se l’è sentita di fare il coraggioso e doveroso passo. Rivolgiamo l’appello all’attuale sindaco Daniele Saia, il quale, giovane e competente com’è, potrebbe davvero diventare a Strasburgo e a Bruxelles il paladino dei Comuni spopolati non solo del Sud e dell’Italia, ma, col tempo, anche di quelli euro-mediterranei”.

    Interpellato sulla vicenda Saia sorride e respinge al mittente l’offerta: “Per chi fa politica è un percorso che ci può stare, ma per farlo occorre tempo e costruire per bene le cose. La mia storia personale me lo insegna. Ringrazio l’Università delle Generazioni dell’amico Lanciano, ma per il momento preferisco dedicarmi ad altro. E’ chiaro che un tema come quello del spopolamento, denatalità e desertificazione di molte aree del nostro Paese, in particolare del meridione, ha bisogno di entrare di diritto nell’agenda politica europea, ma in questa direzione si può e si deve lavorare anche stando fuori dal parlamento”.

    Intanto, sull’autonomia differenziata, disegno di legge presentato da Calderoli, Saia prende le distanze: “Non è in concordanza con quello che i padri costituenti hanno scritto secondo il principio di solidarietà e sussidiarietà. Questo principio vuole che i territori più ricchi aiutino i più poveri. L’augurio è che questa legge non venga resa pratica. A riguardo stiamo organizzando degli incontri in modo tale da poter bloccare l’iter che rappresenterebbe una sciagura per il Sud”.

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