I dati diffusi dall’ISTAT in questi giorni parlano di dinamiche di crescita dell’export italiano intense e diffuse, registrando un trend positivo che fa ben sperare nella ripresa dell’economia. I dati parlano chiaro e mettono in evidenza una crescita nei primi tre mesi di quest’anno, con un aumento della produzione nazionale dell’1,5% rispetto allo stesso periodo del 2016.
La crescita dell’export italiano ha registrato un aumento annuo del 9% rispetto al primo trimestre del 2016; l’incremento maggiore riguarda le aree insulari (50,6%) e nord-occidentali (10,7%). Mostrano segni di difficoltà al contributo positivo delle esportazioni il Molise e altre regioni del Sud peninsulare, ma a questo proposito è bene contestualizzare i dati per capire meglio di cosa stiamo parlando.
È il Sud (Isole comprese) a guidare la crescita dell’export italiano nel primo trimestre del 2017. Stiamo parlando di un 4,4% in più rispetto ai tre mesi precedenti; a seguire le regioni dell’Italia centrale ( +2,5% ), il Nord-Ovest ( +1,8% ) e le regioni del Nord–Est ( +1,4% ).
Se dal punto di vista dell’export nazionale, regioni come il Molise mostrano segni di sofferenza, è da tenere ben presente l’aumento assoluto di valore delle merci molisane, che nel 2016 ha registrato un aumento del +7%, con un’ottima performance della provincia di Campobasso (+9,8% ). Il dato di sofferenza del primo trimestre di quest’anno è da mettere in relazione anche al dato eccezionalmente positivo dello stesso periodo del 2016, quando l’export molisano fece segnare un incremento improvviso del 151,4%, grazie soprattutto alla esportazione negli Stati Uniti di metalli e prodotti in metallo.
Il dato negativo del primo trimestre di quest’anno è insomma una sorta di “rimbalzo” della crescita eccezionale registrata lo scorso anno e le imprese molisane possono guardare avanti anche grazie alla spinta innovativa che arriva dal mondo del digitale e dall’e-commerce. In Italia, infatti, solo il 6% dell’export passa attraverso il web, ma il suo tasso di crescita è stato del 24% tra il 2015 e il 2016, secondo i dati diffusi dall’Osservatorio Export della School of Management del Politecnico di Milano.
Secondo lo stesso studio, l’e-commerce sta diventando la migliore opportunità per le piccole e medie imprese di vendere i propri prodotti all’estero. Sfruttando il canale online le tante piccole aziende presenti anche sul nostro territorio possono aggregarsi, fare massa critica e sbarcare sui mercati esteri con uno shop online. Più facile a dirsi che a farsi: i tentativi di aggregazione delle piccole e medie aziende per l’e-commerce sono pochi, ma interessanti: tra questi possiamo ricordare E-Marco Polo. Attraverso questa piattaforma i prodotti delle aziende vengono messi insieme e trasportati in Cina dove vengono stoccati e successivamente venduti su Tmall (controllata di Alibaba).
Altre innovazioni utili per le piccole imprese arrivano poi sul fronte dei corrieri espressi e della logistica. Esistono attualmente anche nel nostro Paese piattaforme web innovative come Packlink che facilita spedizioni con corriere espresso per le piccole e medie imprese. Confrontando i dati dei principali spedizionieri italiani e internazionali, Packlink offre agli e-commerce servizi in grado di rendere le spedizioni all’estero più facili ed economiche che in passato, garantendo maggiore competitività alle piccole aziende.
Non dimentichiamo infine il settore agroalimentare, importante in Molise come in tutto il territorio italiano. Nel primo trimestre, il settore ha fatto registrare a livello nazionale un ottimo +8% nell’export, con le imprese italiane che consolidano la loro presenza nei mercati europei ed extra Ue, come Stati Uniti, Russia e Cina. Anche in questo ambito, il canale online può dare un grosso aiuto alla crescita delle esportazioni dei prodotti italiani e molisani: grazie alle innovazioni nelle spedizioni, alla creazione di piattaforme come E-Marco Polo, ma anche grazie ai marketplace online come Amazon e eBay, che diverse imprese italiane già sfruttano per incrementare le vendite all’estero.
Opportunità, queste, che le imprese italiane dovranno riuscire a fare proprie in tempi brevi. I nostri competitor naturali sui mercati internazionali si stanno già muovendo in maniera sistemica e organizzata. In ambito agroalimentare, i produttori francesi di vino si sono aggregati per sbarcare sul mercato dell’e-commerce cinese, intercettando un immaginario collettivo per cui il vino più che italiano resta francese.