ROCCASCALEGNA – Fantasmi nel castello di Roccascalegna, ghost hunter in azione: «Registrate diverse anomalie».
I tecnici del Giap hanno setacciato le stanze alla ricerca dello spirito del Barone Corvo de Corvis.
L’Eco è in grado di offrire ai suoi lettori, in anteprima, il racconto della singolare caccia del Gruppo investigativo attività paranormali di Roma avvenuta a Roccascalegna nei giorni scorsi. A raccontare le fasi dell’investigazione è il contact manager del Giap, Maurizio Chionno.
«Ore 22:15 del 23 aprile, si spengono le luci e il Giap inizia l’indagine.
Si parte dalla parte più alta, la torre, effettuando alcune sessioni di EVP (Eletronic Voice Phenomena più comunemente chiamate registrazioni audio) la situazione però, dopo diversi minuti e prove, sembra molto tranquilla e l’intera strumentazione sembra confermare questa sensazione non registrando anomalie, si sceglie quindi di cambiare procedendo verso l’ex cappella. Anche qui si inizia con delle sessioni EVP. Qualcosa sembra accadere, la torcia posta sul letto di tortura al centro della sala perde diverse volte di intensità, Gianpaolo incomincia ad avvertire sensazioni particolari invitando tutti ad esprimere anche le proprie. Giramenti di testa e poca stabilità sono le sensazioni più comuni che però si avvertono a momenti e non in maniera costante. Armando effettua degli scatti con la fotocamera full spectrum (Fotocamera modificata per avere range visivo che copre dagli ultravioletti agli infrarossi avendo una visione perfetta anche in completo buio), in uno di questi si nota una figura evanescente al centro dell’inquadratura, nulla di troppo definito ma sicuramente singolare, il piccolo schermo della fotocamera però non aiuta a fare chiarezza, decidiamo comunque di tentare di ricreare le condizioni per ottenere un risultato simile ma senza riuscirci. Ci spostiamo verso la sala vicino le celle dove sono in mostra un’armatura ed un carro lanciafiamme. Anche qui il tutto si svolge partendo con gli EVP. L’atmosfera cambia e diventa pesante, si incominciano a sentire instabilità e correnti fredde che Giustifichiamo con il vuoto sotto il pavimento in legno, Armando però accusa molto la situazione fino a dover uscire dalla stanza accompagnato. Cerchiamo comunque di proseguire e di finire i rilevamenti facendo anche degli scatti con la termocamera. Sospendiamo per alcuni minuti l’indagine per permettere ad Armando di riprendersi e capire se sia in grado o meno di continuare. Tutto torna alla normalità e decidiamo di concludere l’indagine andando ad effettuare rilevamenti sulla balconata ex entrata della torre con l’impronta, poi crollata. Tutto sembra tranquillo e all’01.45 decidiamo di concludere l’indagine».
«Il giorno seguente, – riprende Maurizio Chionno – appena rientrati a Roma, iniziamo l’analisi del materiale fotografico andando a visionare lo scatto nell’ex cappella e gli scatti termici. Proprio in questi ultimi troviamo una seconda anomalia. Uno scatto rivolto verso l’armatura sembra mostrare una vera sagoma e non solo i pochi elementi che formavano l’armatura, su tutto spicca chiaramente una testa, mentre l’armatura era priva di elmo. Confrontando lo scatto con altre foto a nostra disposizione non siamo riusciti a dare una spiegazione, notando però una cosa ancor più singolare: le due figure riprese (con fotocamera nella ex cappella e con termocamera nella sala dell’armatura) sembrano molto simili tra loro, facendoci pensare di aver immortalato la stessa “anomalia” che sembrerebbe vagare nelle sale del castello. Questo fatto potrebbe spiegare anche il perché in entrambe le stanze abbiamo avvertito forti e simili sensazioni compresi i rumori di passi uditi più volte. Durante la prima fase di analisi audio del materiale raccolto, si è riscontrata una traccia abbastanza particolare ma è in fase di ulteriore analisi per comprenderne meglio il significato».
Alla luce di questi primi riscontri, quindi, il castello di Roccascalegna ha presenze di origine paranormale nel suo interno?
«Non possiamo affermare questo, – chiude Chionno – ma sicuramente i risultati ottenuti mostrano qualcosa di strano e, per noi in primis, inspiegabile».
a cura di Francesco Bottone
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