SCHIAVI DI ABRUZZO – Festa della Repubblica, ma sul “tetto” del Vastese, a 1168 metri di altitudine, sventola oggi il tricolore sabaudo.
La provocatoria iniziativa è di un residente di Schiavi di Abruzzo, Francesco Bottone, già socio dell’Unione monarchica italiana e fiduciario per l’Abruzzo e il Molise, che spiega così il senso della sua protesta: «Quanto accade oggi è grottesco e paradossale. Alla faccia della crisi e degli italiani ai quali si chiedono continui sacrifici, nella giornata di oggi, per festeggiare un colossale imbroglio, si spenderà un fiume di denaro pubblico per inutili celebrazioni ufficiali. I Prefetti, durante le allocuzioni di oggi, abbiano il coraggio di dire chiaramente agli italiani che la repubblica è un regime di fatto e non certo di diritto, atteso che né nel 1946 né mai la presunta vittoria repubblicana è stata ufficializzata dalla Cassazione. Facciano, dopo settanta anni di vergognoso silenzio, un’operazione verità storica. Dicano come sono andate realmente le cose. E cioè che nel 1946 milioni di italiani, gli esuli, i profughi, i prigionieri non ancora rimpatriati, i residenti nelle zone dell’Istria e della Dalmazia, non furono messi in condizione di votare al referendum e di fatto non parteciparono al voto per scegliere tra monarchia e repubblica. Il Governo di autoinvestitura allora in carica, senza attendere la proclamazione dei risultati da parte della suprema corte di Cassazione e con migliaia di ricorsi sui brogli ancora pendenti, quindi con un vero e proprio colpo di Stato, dichiarò, senza averne potere, il passaggio dalla Monarchia alla repubblica. Oggi, nelle piazze, spendendo soldi pubblici, si continua a celebrare quel colpo di Stato. Il tricolore sabaudo che garrisce al vento dell’Alto Vastese vuol ricordare quel sopruso e insegnare alle giovani generazioni che la storia andò in maniera diversa».