Con la ripresa delle attività didattiche al dipartimento Agricoltura, Ambiente e Alimenti dell’Università del Molise, sono ripartite anche le visite tecniche organizzate dall’ateneo e dai docenti per approfondire e “toccare con mano” l’interdisciplinarietà degli argomenti trattati durante le lezioni teoriche. La professoressa Elisabetta Salimei e la collega Antonella De Leonardis, nei giorni scorsi, hanno accompagnato a Capracotta gli studenti del corso di laurea in Nutrizione e Biosicurezza degli Alimenti, primo e secondo anno, e di Scienze e Tecnologie Agrarie e Forestali, terzo anno per il curriculum di Produzioni Animali.
«L’esperienza “di filiera”, esempio di successo delle aree interne del Molise, si è svolta in due momenti successivi. – spiegano dal dipartimento Agricoltura, Ambiente e Alimenti dell’Università del Molise – La visita è iniziata dal Caseificio Pallotta, dove i ragazzi sono stati guidati nel mondo della trasformazione del latte, di origine locale, in formaggi tipici della zona, assistendo alle fasi di produzione delle paste filate per la produzione di mozzarelle, stracciata e soprattutto caciocavallo. La visita è poi proseguita nell’azienda agricola Pallotta, dove i nostri studenti hanno esplorato le fasi della produzione primaria di latte, allevamento, alimentazione e mungitura delle bovine».
Insomma, l’intera filiera lattiero-casearia a chilometro zero, tipica dei piccoli allevamenti dell’Alto Molise, sotto la lente dell’Università; accademia e produzioni primarie, l’economia del territorio che collaborano.
«La visita ha anche riguardato il pascolo e il legame tra territorio e allevamento bovino e allevamento d’affezione dell’equino. – continuano le docenti universitarie – Presso l’azienda Pallotta sono allevati allo stato brado cavalli di razza Tiro Pesante Rapido (TPR), costantemente monitorati attraverso un sensore GPS. L’azienda Pallotta, infatti, collabora al progetto Sustainable innovations in equine production of marginal areas con il Dipartimento Agricoltura, Ambiente e Alimenti, le cui finalità sono state illustrate in presenza di Sirio, stallone riproduttore certificato. Si ringrazia l’azienda Pallotta per l’ospitalità e per la preziosa lezione sul campo».