(ANSA) – CAMPOBASSO – La Regione Molise, che nelle settimane scorse ha deciso di costituirsi parte civile nei procedimenti a carico dei consiglieri regionali coinvolti nell’inchiesta sulle spese dei gruppi consiliari, chiede, nella prima fase che riguarda sei persone, risarcimenti complessivi per 570mila euro. Con l’atto vengono ipotizzati ”danni sia materiali che morali” subiti dall’ente. Nel dettaglio la Regione, attraverso il proprio legale, chiede il riconoscimento in sede di processo di una provvisionale immediatamente esecutiva di 300mila euro per Michele Picciano, 100mila euro per Enrico Gentile, 60mila per Luigi Pardo Terzano, 50mila euro sia per Sabrina De Camillis che per Michelangelo Bonomolo e di 10mila euro per Francesco Di Falco.
Come è noto agli esponenti politici viene contestato il reato di peculato e agli atti della vicenda giudiziaria (le udienze riprendono mercoledì prossimo) ci sono lunghissimi elenchi di acquisti fatti tra il 2006 e il 2011 con i soldi dei gruppi di Palazzo Moffa. Nelle liste voci davvero singolari come pandori, spumante, pneumatici, serrature, caffè, biglietti per il teatro, asciugacapelli, lampade, sale per lavastoviglie, televisori, zucchero, panna e biscotti, birre, succhi di frutta, olive, mele, bresaola, prosciutto, salamini, mortadella. Non mancano pure l’acquisto di telefonini, decine e decine di ricariche telefoniche per utenze private, manifesti funebri, camere di albergo e noleggio di autobus, macchine e saloni. Il capitolo più rilevante è però quello delle spese per pranzi e viaggi. Centinaia di pasti consumati in ristoranti molisani e di altre regioni e tra questi c’è anche la spesa sostenuta da un singolo consigliere in un singolo ristorante di Termoli: complessivamente più di 100mila euro in quattro anni. (ANSA)