Cantieri sulla Trignina, ma anche sull’altra fondovalle, con i territori che restano accerchiati. Proprio per fare luce sulla tempistica di riconsegna di alcuni dei tanti, forse troppi cantieri attivi, i sindaci del territorio a cavallo tra l’Abruzzo e il Molise hanno chiesto una riunione urgente con l’Anas. L’ultimazione dei lavori sulla fondovalle Sangro è prevista per il marzo del 2027. E’ quanto emerso dall’incontro istituzionale che si è avuto qualche giorno fa a Castel di Sangro, alla presenza dell’assesore ai Trasporti della Regione Abruzzo, Umberto D’Annuntiis, dei sindaci abruzzesi e molisani dei vari Comuni lungo l’importante direttrice viaria, e dei presidenti della Provincia de L’Aquila, Angelo Caruso, e di Isernia, Daniele Saia.
Per l’Alto Molise era presente, oltre al primo cittadino di Agnone nella sua duplice veste, anche la sindaca di Sant’Angelo del Pesco, Nunzia Nucci. E ovviamente c’era Anas, con i suoi tecnici e ingegneri, pronti a dare risposti alle richieste pressanti dei sindaci del comprensorio in relazione ai cantieri “infiniti” che interessano, ormai da decenni, la strada statale 652, altrimenti detta fondovalle Sangro. Un collegamento viario importante e veloce verso la costa adriatica, strategica anche per l’Alto Molise.
«I lavori procedono come da cronoprogramma e gli scavi della galleria sono ripresi sia dal lato di Gamberale che su quello di Quadri» riferiscono i sindaci intervenuti, che evidentemente hanno avuto queste rassicurazioni direttamente dai tecnici Anas. Più in dettaglio, relativamente ai quattro cantieri attivi, che interessano i viadotti, il cronoprogramma è questo: viadotto Salice termine lavori giugno 2025; viadotto Bosco Selva termine lavori dicembre 2024; viadotto Alvuccio termine lavori ottobre 2025; viadotto Camarda termine lavori dicembre 2024. Facendo due conti, per l’intera fondovalle Sangro l’ultimazione lavori di tutti i cantieri al momento attivi è prevista per il marzo 2027. «Fino a quel momento bisognerà sopportare i disagi, gli impianti semaforici e le deviazioni imposte da esigenze di cantieri, – hanno spiegato i sindaci presenti – ma si tratta di interventi assolutamente necessari che garantiranno la fruizione in sicurezza dell’arteria stradale per i prossimi decenni».