FILIGNANO – Gli alberi di grandi dimensioni hanno da sempre affascinato l’uomo per la loro maestosità e per i significati simbolici, talvolta sacri, di cui sono portatori. Non di rado furono piantati in occasione di eventi particolari e con il passare del tempo una comunità può arrivare a riconoscere un albero come un elemento importante della propria identità culturale.
È proprio quello che è accaduto a Filignano dove, nel lontano 1750, nella piazza del centro abitato fu piantato un tiglio in occasione della costruzione della chiesa parrocchiale. L’albero in questione, vecchio oramai di 265 anni, ha raggiunto delle dimensioni considerevoli e, come succede a tutti gli essere viventi, compresi gli alberi vetusti, presenta alcuni problemi legati alla senescenza.
Una squadra di tecnici appartenenti al CFS e all’Università del Molise, nella mattinata di oggi, ha effettuato una perizia durata molte ore, eseguendo anche accurate e sofisticate indagini strumentali volte a valutare lo stato di salute dell’albero nei punti cruciali: apparato radicale, fusto e ramificazioni.
Nel corso delle operazioni non pochi cittadini di Filignano si sono avvicinati mossi dalla curiosità e soprattutto ansiosi di conoscere lo stato di salute del loro caro Tiglio, che desta non poche preoccupazioni anche per l’inclinazione del fusto.
I primi risultati emersi dall’indagine svolta forniscono elementi abbastanza confortanti, anche se i tecnici dell’UniMol dovranno ancora elaborare i dati strumentali.
Probabilmente grazie ad alcuni interventi di potatura sul patriarca verde e con alcune accortezze, gli abitanti di Filignano, e più in generale visitatori e turisti, potranno godere della visione del loro albero e della sua fresca ombra estiva per ancora molti anni.
Forestale e UniMol impegnati nella tutela di un “patriarca verde”
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