Frane, Sabatino a D’Alfonso: «Assegnare le risorse non alla Provincia, ma direttamente ai Comuni».
E’ la richiesta fatta dal sindaco di Castelguidone al governatore d’Abruzzo in merito alla questione dissesto idrogeologico.
«Io trovo le risorse e poi, per ordinamento, sono altri gli enti attuatori, quelli che devono intervenire direttamente sulle frane e sul dissesto idrogeologico» ha ripetuto più volte il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, ieri in visita nell’Alto Vastese, a chi gli chiedeva conto dell’estenuante lentezza nell’avvio dei cantieri sulle frane già con copertura finanziaria.
Insomma, i soldi ci sono già, in alcuni casi da mesi se non da anni, ma i lavori non partono. Colpa della «pigrizia della burocrazia», come ha spiegato lo stesso governatore, e «colpa della Provincia» come ha ribadito il vicesindaco di Castiglione Messer Marino, Giuliano Petta. Caso emblematico la frana che ha divorato la provinciale per Fraine: soldi già stanziati, progetto esecutivo già pronto, ma la Provincia si mette di traverso e alla resa dei conti i lavori non partono e da due anni la provinciale è chiusa.
Alla luce di queste considerazioni il sindaco di Castelguidone, Donato Sabatino (primo da sinistra nella foto qui accanto, ndr), ha lanciato un’idea: «Assegnare le risorse direttamente ai Comuni, saltando la Provincia».
Questa la sua richiesta, insieme all’altra: «Utilizzare i ribassi dei lavori sulle frane per la manutenzione delle strade di zone, quindi per asfaltare e ripulire le cunette».
«Siamo in guerra contro le frane e il dissesto, – ha risposto il governatore – e in guerra si fanno anche cose che normalmente non si potrebbero fare. Ci vuole una grande assunzione di responsabilità da parte di tutti, a partire dai sindaci»
Francesco Bottone
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