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  • Frattura dopo tre anni di governo: «I risultati arriveranno, altrimenti pronto a lasciare»

    (ANSA) – CAMPOBASSO, 24 FEB – Sacrifici e rigore: parole chiave per contrassegnare i suoi primi tre anni al vertice della Regione Molise. Paolo di Laura Frattura, eletto governatore del centrosinistra con il voto del 24 e 25 febbraio 2013, insiste sul valore dei sacrifici e del rigore come atti propedeutici al rilancio. “Ne abbiamo fatti tanti e grazie a questi, ne sono certo, possiamo recuperare l’entusiasmo che tre anni fa è stata la leva che ci ha portato a vincere le elezioni”. Nel bilancio amministrativo-politico, a tratti personale, che Frattura traccia in una intervista all’ANSA, la consapevolezza di aver smarrito, strada facendo, parte del consenso dei cittadini è il fil rouge di ogni ragionamento, in particolare per guardare al futuro: “Sono convinto che i risultati ci saranno, arriveranno”.frattura niro

    ‘Certificata nostra solidità’ – La fiducia Frattura la recupera nei traguardi che sente di aver tagliato, a cominciare “dalla sostenibilità finanziaria che la nostra Regione vanta oggi”. Lo sottolinea con una certa fierezza per dare senso “ai sacrifici compiuti che certificano la nostra solidità. Questo ci consente di parlare di investimenti e trasformare i sacrifici in opportunità“. Ma a un disoccupato, come il cittadino che ieri ha iniziato lo sciopero della fame a Campobasso per protesta contro il governo regionale, l’equazione, dal rigore alle opportunità, può bastare? Frattura insiste: “I bandi del Psr, del Por e dell’area di crisi saranno, numeri alla mano, opportunità di lavoro per tutti”. Così si arriva ai risultati annunciati? “Se non dovesse essere così, la mia esperienza politica finirebbe con scuse sincere ai molisani che mi hanno dato fiducia e hanno fatto un investimento con il loro voto, tre anni fa”. renzi e frattura

    ‘Non rifarei tante cose’ – Alle prese con la “grande fatica”, la ridefinizione dell’offerta sanitaria regionale sulla quale fanno più rumore malumori e critiche, molto meno condivisioni e consensi, nei tre anni dall’elezione a presidente della Regione, Paolo Frattura ha preso atto “giorno dopo giorno delle responsabilità che l’amministratore deve assumere”, scelte impopolari comprese. “Ne sono contento, anche quando queste sono molto difficili da comunicare nonostante il carattere di necessità che esse implicano”. Dunque, nessun pentimento? “Forse non rifarei tante cose, soprattutto perderei meno tempo nel trasformare la decisione in atto concreto”.

    Campobasso, Iorio Frattura

    ‘Lavoro? Non c’è assenza’ – Il presidente della Regione da solo arriva a una delle accuse più ripetute nei suoi confronti in Molise: non decide, non fa e se decide e fa, i tempi sono lunghi, troppo. “Sicuramente la responsabilità è politica”, ammette per puntualizzare un attimo dopo “ma anche un po’ dell’apparato, di tutta l’organizzazione. Serve una maggiore rapidità nell’eseguire le decisioni”. Non a caso, “velocizzare è la nostra strategia per il raggiungimento degli obiettivi che ci siamo dati, l’unica cosa che a me interessa”. È il modo di Frattura per glissare sulle fibrillazioni politiche in atto nella sua maggioranza di centrosinistra e anche nel suo partito, il Pd. “Tema che non mi ha mai appassionato, men che meno oggi”. Nonostante il vuoto in uno degli assessorati più importanti, il lavoro: come si fa a stare senza una guida? “Le politiche occupazionali le sta seguendo l’assessore Carlo Veneziale, titolare dello sviluppo economico”. E basta questo? “Non c’è assenza di amministratore, la delega sarà definitivamente assegnata al termine di un riassetto generale delle funzioni con la nomina del quarto assessore”.

    frattura e scarabeo‘Andrò sul territorio a spiegare cose fatte’ – Logiche ed equilibri politici a parte, Frattura prosegue sulla sua “strada silenziosa dei fatti”. Strategia, per un renziano della prima ora, parecchio lontana da Renzi. Come mai niente slide in Molise? “Ho apprezzato e apprezzo il lavoro fatto dal presidente del Consiglio e mi rendo conto che il modofrattu più diretto è quello di raccontare in sintesi le cose fatte, perché troppo spesso sfuggono, soprattutto quando si sconta un atteggiamento negativo da parte dei professionisti della comunicazione”.

    I giornalisti? “Facciamo così, sarà mia cura definire le cose fatte e impegnarmi a divulgarle personalmente sul territorio“. In attesa di Renzi in Molise? “Vorrei che Renzi venisse nel momento in cui cominciamo a mettere le bandierine sugli obiettivi raggiunti”, conclude Paolo Frattura lanciando il suo invito pratico al premier.(ANSA).

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