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  • Furto in chiesa, denunciato un foggiano

    CAMPOBASSO – E’ trascorso esattamente un anno da quando ignoti ladri, privi di qualsiasi scrupolo, dopo aver forzato una porta d’ingresso laterale della Chiesa di Santa Reparata sita in Monacilioni (CB), si erano introdotti al suo interno profanando e saccheggiando la teca dove era riposta la reliquia di Santa Benedetta e da dove avevano asportato una corona in argento placcata in oro, ingenerando preoccupazione e sdegno da parte di tutta la comunità parrocchiana e dei cittadini.
    Ma le indagini avviate a 360 gradi fin da subito dai Carabinieri del NORM – Aliquota Operativa della Compagnia di Campobasso, giunte a conclusione, hanno finalmente permesso di individuare il responsabile.
    In tutto questo tempo, gli investigatori hanno ascoltato persone, controllato eventuali telecamere e monitorato alcuni sospettati al fine di acquisire elementi utili al rintraccio dei responsabili, effettuando, al contempo, più sopralluoghi presso la Chiesa in argomento, al fine di riscontrare tracce o impronte lasciate dagli autori del gesto criminoso. E proprio dal sopralluogo effettuato sulla porta forzata, i militari dell’Aliquota Operativa hanno trovato una traccia ematica lasciata lì dal ladro che nello scassinare la serratura, si era tagliato perdendo del sangue.
    La goccia di sangue, opportunamente repertata, è stata quindi inviata dagli operanti al laboratorio del Reparto Investigazioni Scientifiche di Roma dove, dopo un delicato processo di estrapolazione del DNA, quest’ultimo è stato comparato con altri profili genetici già memorizzati nella Banca Dati Nazionale, fornendo un riscontro positivo sul conto di un ventiduenne di Foggia già conosciuto all’Arma per numerosi precedenti specifici per furto.
    A seguito delle risultanze emerse, i militari di Campobasso hanno avviato specifiche indagini per rintracciare il sospettato e risalire alla sua dimora e, dopo averlo individuato, hanno effettuato delle perquisizioni presso la sua abitazione di Foggia alla ricerca della corona in questione senza però trovarne ormai traccia.
    L’indagato, al quale è stato anche notificato l’avviso di conclusione delle indagini emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Campobasso, si è avvalso della facoltà di non rispondere e di non rendere interrogatorio, senza quindi neanche tentare di giustificare l’eventuale sua presenza la notte del furto a Monacilioni.
    Non si fermano le indagini da parte dei Carabinieri che continuano ad investigare per accertare la presenza di eventuali complici e cercare di rintracciare la corona asportata che, al di là del suo valore materiale, rappresenta un elevato valore affettivo e devoto per tanti cittadini.

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