Grazie all’attività di accertamento condotta da personale dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Campobasso, nei giorni scorsi, si è appurato che un cittadino marocchino non ha ottemperato al divieto di reingresso per il periodo di 5 anni sul territorio nazionale previsto dal Decreto di Espulsione emesso a suo carico dal Prefetto di Perugia, notificatogli nel dicembre del 2015 ed al quale era stata data esecuzione nel maggio del 2016.
Si è, pertanto, verificato che il cittadino straniero aveva fatto nuovamente ingresso nello spazio Schengen nel 2019, sbarcando sulle coste spagnole per poi giungere in Italia attraverso la frontiera di Ventimiglia al fine di raggiungere i propri parenti in un piccolo Comune della provincia di Campobasso.
Una volta giunto in Molise, il cittadino marocchino si è rivolto all’Ufficio Immigrazione per richiedere un permesso di soggiorno per motivi di famiglia. Proprio dall’analisi del suo fascicolo, il personale della Questura ha appurato che lo straniero aveva fatto reingresso sul territorio italiano prima dei 5 anni imposti dal Prefetto di Perugia, senza alcuna autorizzazione ministeriale che gli consentisse di derogare a tale divieto.
Per tale violazione si è dapprima proceduto a notificargli il rifiuto della richiesta di rilascio del permesso di soggiorno per motivi familiari e successivamente e conseguentemente alla denuncia all’A.G. ai sensi dell’art. 13, comma 13 del Testo Unico Immigrazione con contestuale arresto, convalidato dal GIP che ha rilasciato il nulla osta per una nuova espulsione dello straniero, il quale è stato inoltre gravato da misure accessorie da parte del Questore di Campobasso consistenti nella consegna del passaporto e nell’obbligo di dimora presso il proprio domicilio, in attesa del suo allontanamento dal territorio nazionale entro il termine concesso per la partenza volontaria di 30 giorni dalla notifica.