BELMONTE DEL SANNIO – «Un calendario venatorio che offende l’intelligenza dei cacciatori». Con queste parole Tonino Grappa (al centro nella foto, ndr), esponente dell’Enalcaccia di Belmonte del Sannio, boccia il calendario venatorio partorito, con il solito colossale ritardo, dalla Regione Molise.
Si è tenuta nei giorni scorsi a Belmonte del Sannio una riunione tecnica tra cacciatori iscritti all’EnalCaccia. Oltre all’organizzatore, Tonino Grappa appunto, erano presenti in qualità di relatori l’avvocato Alfonso Tagliamonte, recentemente nominato delegato dell’associazione in seno alla Consulta regionale della Caccia, e Vincenzo Di Ciurcio, già presidente dell’Atc di Isernia e tecnico faunistico (primo a sinistra in foto, ndr). Nel corso dell’incontro, al quale hanno preso parte numerosi cacciatori di zona, sono state evidenziate le carenze e le criticità contenute nel calendario venatorio del Molise.
«Ogni anno diventa sempre più complicato andare a caccia, per tutta una serie di norme e cavilli che vengono introdotti nel calendario venatorio. – ha esordito Tagliamonte (primo a destra in foto, ndr) – Le continue variazioni fatte sui tempi dei prelievi non fanno altro che creare confusione. Come ad esempio la decisione di anticipare l’apertura della lepre al 21 settembre, rispetto al primo ottobre, mediante una delibera firmata il 20 settembre, il giorno prima. Manca anche il tempo per prendere atto dei cambiamenti e delle decisioni adottate. E il caos espone i cacciatori a sanzioni penali, perché è sempre più facile violare qualche norma e qualche limitazione magari introdotta all’ultimo momento. E comunque, – ha chiuso amareggiato l’avvocato – proprio in sede di Consulta della caccia ho potuto verificare che i maggiori problemi per i cacciatori arrivano proprio dalle associazioni venatorie, incapaci di assumere posizioni comuni e condivise».
L’ex presidente dell’Atc pentro, Vincenzo Di Ciurcio, ha sottolineato come tutto il calendario venatorio sia stato stilato in assenza di un piano faunistico. «Ricordiamo che in assenza di un piano faunistico, tutte le decisioni prese in materia di caccia, compreso il calendario venatorio, sono viziate e impugnabili. Tra l’altro bisogna ricordare alla Regione Molise che il calendario venatorio va pubblicato obbligatoriamente entro giungo, non due giorni prima dell’apertura della caccia come avviene ormai regolarmente da decenni».
Francesco Bottone
effebottone@gmail.com