E’ sempre colpa di qualcun altro, in particolare del sindaco che c’era prima. Succede sempre così in politica, anche nei piccoli paesi e sembra valere ugualmente a Belmonte del Sannio, relativamente al problema dei rincari delle bollette del sistema idrico. Costretta ad intervenire sulla questione è la ex sindaca, Anita Di Primio, che si è sentita tirata in ballo dalle recenti dichiarazioni rese in Consiglio comunale dall’attuale primo cittadino, Errico Borrelli.
«Mentre si assiste ad una notevole dispersione di risorse pubbliche per prove concorsuali non andate a buon fine e per talune non condivisibili scelte inerenti promozioni ed esborsi, si forniscono in pasto alla cittadinanza informazioni devianti ed erronee sull’azione amministrativa condotta con lealtà e trasparenza dalla scrivente. – spiega l’avvocato Di Primio alla nostra redazione – Oltre alla menzognera diceria messa in circolo dal solito personaggio politico, secondo la quale l’acqua sarebbe stata “venduta”, da ultimo si apprende che il sindaco Borrelli, nel corso del Consiglio comunale, comunicava che la sottoscritta nulla faceva per ottenere una tariffa idrica agevolata nell’interesse della cittadinanza quasi a volerla ritenere politicamente responsabile dei possibili futuri aumenti della tariffa idrica».
Insomma, Anita Di Primio sul banco degli imputati, metaforicamente, solo per il fatto di aver aderito all’Egam, cioè l’ente che, attraverso la “Grim”, gestisce le risorse idriche del Molise. «Adesione che è allo stato obbligatoria» sottolinea Di Primio. Tra l’altro proprio il Comune di Belmonte, in passato, era sempre sindaco Borrelli, venne visto rigettato il ricorso al Tar con il quale aveva tentato di sfilarsi dall’Egam e quindi gestire in proprio la risorsa idrica in paese. «Il Tribunale amministrativo regionale per il Molise, – continua Di Primio – già nell’anno 2019 stabilì l’obbligatorietà dell’adesione all’Egam per la gestione del servizio idrico integrato».
L’allora sindaca incaricò anche un legale di Isernia, esperto in diritto amministrativo, al fine di fare chiarezza sulla problematica. L’avvocato, nel parere che è agli atti del Comune, concluse per l’obbligatorietà dell’adesione pena la partecipazione forzosa dell’ente locale dissenziente. «Ne deriva la correttezza dell’operato amministrativo della scrivente ex sindaca contrariamente a quanto sostiene Borrelli il quale, animato dall’unico scopo di gettare fango sull’attività amministrativa della sottoscritta o perché probabilmente non è al corrente della normativa di riferimento, ancora oggi si ostina a sostenere la responsabilità della passata amministrazione in vista dei futuri presumibili aumenti della tariffa idrica».