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  • Iannacone e Mazzocchetti: ecco perché sposiamo l’idea di Agnone Capitale italiana della Cultura 2026

    Dopo le scrittrici Dacia Maraini e Chiara Gamberale, il critico letterario Emanuele Trevi e l’attrice Alessandra Mastronardi, continuano le “sponsorizzazioni” del mondo della cultura e dell’arte a sostegno della candidatura di Agnone a capitale della cultura per il 2026. Le ultime in ordine di tempo sono quelle del tenore e cantante abruzzese, Piero Mazzocchetti e del giornalista, Domenico Iannacone.

    Il primo scrive: “Ho avuto il piacere di esibirmi ad Agnone diverse volte, sia al teatro Italo Argentino, vero fiore all’occhiello musico-culturale, che in alcuni posti della città, meravigliosi e ricchi di storia. Gli agnonesi sono il grande valore aggiunto di questa città: dinamici, cordiali, sempre con un sorriso ad accogliere i tantissimi turisti, e uniti da tante tradizioni come la ‘Ndocciata, il più grande rito al mondo legato al fuoco. Da artista posso asserire – conclude Mazzocchetti – che l’emozione provata nel cantare per questa magnifica tradizione è una rara avis!”

    Non da meno le parole di Domenico Iannacone, più volte di vincitore di importanti premi nazionali per i suoi reportage. “Nelle trame invisibili che legano l’Italia, Agnone emerge con un nodo luminoso, un crocevia dove le linee del tempo s’intrecciano. In questo angolo del Molise – aggiunge Iannacone – ogni campana fusa nella sua millenaria fonderia evoca mondi lontani e vicini, narrando storie d’poche passate e promesse future. Nelle notti invernali, la ‘Ndocciata trasforma le strade in fiumi di luce, luoghi dove la realtà e la fantasia danzano insieme. Agnone, con la sua dualità tra antico e nuovo, è un microcosmo di tutto ciò che l’Italia rappresenta. Sostenere la sua candidatura a Capitale Italiana della Cultura – chiosa – è come tuffarsi in un romanzo di Calvino, dove ogni pagina rivela un mondo, e ogni storia è un ponte verso l’infinito”.

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