• Editoriale
  • Il punto/Cazzari o cos’altro?

    di Enzo C. Dlli Quadri

    Ieri ho pubblicato un mio articolo, in cui tratteggio una verità incontrovertibile dell’ultimo secolo: i popoli vogliono essere liberi. Chiedono di poter pensare, dire, agire, intraprendere in piena libertà nel rispetto, ovvio, di regole di buon comportamento di una società civile erede di Erotodo, Socrate, Cristo, l’Umanesimo, il Rinascimento.

    La libertà non può essere conculcata in nome di un bene superiore noto solo all’oligarchia di turno e del tutto ignoto al popolo. Le vicende storiche che si sono succedute dopo la seconda guerra mondiale, di oltre 80 anni fa, lo dimostrano ampiamente.

    Di fronte a questa evidenza continuano a imperversare i cazzari del si, si, si … ma… Sono nostrani, sono europei, sono americani. Non c’è che l’imbarazzo della scelta. Dalla lista prendiamo quelli a noi più noti: l’americano Sanders e i nostri Berinotti e Fratoianni.

    Dicono con diverse sfumature e diversi conseguenti comportamenti: si, si, si, Putin ha sbagliato a invadere l’Ucraina ……ma la Russia vede come una minaccia l’adesione dell’Ucraina alla Nato, e invita a ripassare la storia ricordando che, quando l’Ucraina divenne indipendente dopo il crollo dell’Unione sovietica nel 1991, i leader russi chiarirono le loro preoccupazioni sulla prospettiva che gli ex stati sovietici entrassero a far parte della Nato e schierassero forze militari ostili lungo il confine della Russia. E continua: è ipocrita non concedere a Putin il diritto di intervenire contro qualsiasi paese che possa minacciare gli interessi russi.
    In verità, con questa riproposizione ambigua e figlia di sinistrismo puro, i cazzari dimenticano la storia e, insieme la cronaca


    Dimenticano la storia. Non è affatto vero che nei confronti della federazione russa vi siano stati degli atteggiamenti ostili da parte delle potenze occidentali. Il G7 fu allargato alla Russia. Addirittura, nel 2002,  regnante Berlusconi, a Pratica di Mare, furono sottoscritti, da Putin in persona e dai premier dei 19 paesi della Nato,  gli accordi di Roma, in base ai quali venivano individuati ambiti importanti di collaborazione tra cui la lotta al terrorismo, la difesa e la collaborazione militare; rafforzando, così, i rapporti amichevoli stabiliti in precedenza. La  Georgia e l’Ucraina avevano avviato da tempo, quasi un decennio, procedure per entrare nella Nato. Ma quando gli ucraini, nel 2014, rovesciarono il governo filo-russo, Putin cambiò atteggiamento: invase la Crimea per annetterla e lascio il G7. È di tutta evidenza il fatto che lui temesse che anche in Russia si accendesse il desiderio delle libertà occidentali e che, conseguentemente, anche a Mosca fosse eletto un governo democratico.


    Dimenticano la cronaca. Gli ucraini non hanno mai attaccato la Russia; si sono preoccupati di difendere il proprio territorio dagli attacchi dei filo-russi che operavano e operano nel suo territorio. Viceversa, la Russia, con un pretesto inesistente, ha invaso l’Ucraina per assoggettarla e riportarla sotto il proprio dominio, in stile imperialista.

    Agli occhi di gente normale, di ogni livello di scolarità, età, religione, questi signori appaiono come certi avvocaticchi di provincia che, nel difendere uno stupratore, si esercitano in funamboliche arringhe che si concludono con il volgare: si, si, si lo stupro c’è stato …ma …lei se l’è cercata. Tradotto: si, si, si, Putin ha sbagliato …. Ma …. la Nato doveva andarci piano…sennò Putin si sarebbe incazzato…non dovevano provocarlo.

    Dimenticano questi signori che, al di là di Nato e Patto di Varsavia, esistono i popoli che hanno tutto il loro diritto alla autodeterminazione e che, comunque, i confini di una Nazione sono sacri e inviolabili a meno di commettere crimini di guerra perseguibili ad eternum, come dire che neanche da morto Putin troverà qualcuno pronto a salutarlo.

    Sostieni la stampa libera, anche con 1 euro.

    Lascia un commento