Il passo cadenzato dei confratelli incappucciati, il suono sordo dei legni che battono sull’antico selciato, il respiro trattenuto di una folla che osserva nel silenzio più assoluto. Non servono parole ad Agnone quando arriva il Venerdì Santo. La cittadina dell’Alto Molise si trasforma in un teatro a cielo aperto dove la fede diventa linguaggio universale, dove il dolore della Passione risuona nelle pietre secolari e nei cuori dei presenti.

Per il 18 aprile, alle ore 19, la storica Chiesa di Santa Croce vedrà ancora una volta aprirsi le sue porte per dare inizio alla solenne Processione che da anni segna il ritmo della Settimana Santa agnonese. Organizzata dalla venerabile Congregazione dei Morti sotto la guida devota del priore Gabriele Amicarelli, la manifestazione di fede collettiva porta per le vie del centro storico le statue risalenti alla metà del ‘700 del Cristo Morto e della Madonna dell’Addolorata, simboli tangibili di un dolore che trascende il tempo.

Come si evince dalle fotografie di Claudio Vitale, questi confratelli indossano distintive tuniche nere con cappuccio che celano completamente la loro identità, enfatizzando la natura universale del dolore e della penitenza. Il loro solenne incedere attraverso il paese crea una potente rappresentazione visiva del lutto e della devozione che trascende l’identità individuale. La statua della Madonna dell’Addolorata, adornata con un elaborato manto nero impreziosito da ricami dorati e coronata da un’aureola dorata, viene portata alta sopra i partecipanti alla processione. L’immagine suggestiva, catturata nella fotografia notturna, rivela come la figura illuminata si stagli drammaticamente contro l’oscurità, creando una presenza quasi eterea che suscita riverenza negli spettatori.
La processione di quest’anno ha adottato un tema particolarmente significativo: “Chi non prende la sua croce e non mi segue, non è degno di me“. Il passaggio vangelico funge da invito e sfida, risuonando profondamente mentre i partecipanti si muovono attraverso le Stazioni della Via Crucis attentamente disposte per tutto il centro urbano. Ogni stazione diventa un momento di contemplazione collettiva, dove la comunità si ferma per considerare il significato del sacrificio, dell’impegno e della perseveranza nella fede. Le immagini mostrano come questi momenti trasformino le strade di Agnone in spazi sacri, dove il tempo sembra sospeso mentre i partecipanti si raccolgono in silenziosa preghiera.

La processione di quest’anno porta un ulteriore carico emotivo poiché commemorerà Gino Di Ciocco, amato membro della congregazione scomparso a gennaio scorso. La sua assenza sarà fortemente sentita, eppure il suo spirito vive nella continuazione delle tradizioni che ha tanto amato.
Dimensioni sensoriali della fede – Le fotografie rivelano molteplici dimensioni sensoriali di questo evento sacro. L’impatto visivo delle figure vestite di nero che si muovono attraverso strade fiocamente illuminate crea un drammatico effetto di chiaroscuro. Il concerto bandistico della Città di Barrea fornisce un solenne sottofondo musicale, le cui melodie malinconiche punteggiano il silenzio altrimenti riverente.

All’interno della chiesa, la statua del Cristo giace coperta da un velo trasparente, circondata da fiori e drappi rossi. I fedeli si radunano attorno a questa rappresentazione del Salvatore crocifisso, le loro figure incappucciate creano un forte contrasto con gli ornati interni bianchi e dorati della chiesa. Altra istantanea cattura donne con tradizionali mantelle nere di pizzo, le loro espressioni riflettono la gravità dell’occasione. La presenza femminile in abiti da lutto collega le partecipanti contemporanee a generazioni di donne che hanno osservato questi rituali nel corso dei secoli.

Forse più impressionante è l’immagine che mostra i Carabinieri in alta uniforme che fanno la guardia mentre il Cristo Morto, coperto da vetro, viene portato fuori dall’ingresso della chiesa. La bara drappeggiata di rosso, adornata con fiori e trasportata con cura dai fedeli, rappresenta la transizione tra il santuario della chiesa e la processione pubblica il momento in cui la devozione privata diventa espressione comunitaria.
La Resurrezione attraverso l’arte – Mentre il Venerdì Santo incarna solennità e riflessione, il Lunedì dell’Angelo porta una diversa espressione di fede attraverso la celebrazione artistica. Il 21 aprile alle 18:30, la comunità si riunirà presso la Chiesa di Maria Santissima di Costantinopoli per assistere a ‘Passione e Resurrezione di Cristo’, una rappresentazione teatrale del gruppo locale I Giovani Agnonesi.
L’evento, ideato e diretto da Paolo Porrone e Fabio Verdone, rappresenta l’investimento della comunità nel suo futuro, giovani che abbracciano e reinterpretano narrative religiose tradizionali attraverso l’espressione creativa. Con il patrocinio del Comune e della Pro Loco, lo spettacolo vedrà attori locali interpretare figure chiave del racconto evangelico: Gesù, Maria, Ponzio Pilato, Giuda, Maria Maddalena e Pietro.
La produzione promette costumi meticolosamente realizzati, musiche evocative e scenografie attentamente progettate, tutto creato attraverso lo sforzo e la dedizione della comunità. Più che semplice intrattenimento, questo evento teatrale offre un mezzo per trasmettere valori di fede alle nuove generazioni attraverso il linguaggio universale del dramma e della narrazione.

Ciò che rende particolarmente notevoli le celebrazioni pasquali di Agnone è il modo in cui fondono armoniosamente la profonda devozione religiosa con forti legami comunitari. In una regione dove lo spopolamento minaccia molti piccoli centri, queste tradizioni rappresentano ancore culturali vitali che riconnettono gli emigrati con le loro radici e offrono occasioni di connessione intergenerazionale.
In un’epoca caratterizzata da rapidi cambiamenti e distrazioni digitali, la Settimana Santa di Agnone si erge come una deliberata pausa, una decisione comunitaria di onorare la tradizione, abbracciare la riflessione e riconoscere le durature esperienze umane di sofferenza, speranza e rinnovamento che trascendono il tempo. Mentre si avvicinano le doppie celebrazioni della Processione del Venerdì Santo e della rappresentazione del Lunedì dell’Angelo, Agnone si prepara a dimostrare ancora una volta come le antiche tradizioni possano mantenere la loro rilevanza e forza quando abbracciate con autentica devozione e spirito comunitario.