Incidenti di caccia, ArciCaccia zittisce lo «sciacallaggio animalista». Pubblichiamo, di seguito, la nota stampa dell’ArciCaccia nazionale in merito ai presunti incidenti di caccia che hanno caratterizzato la prima giornata della stagione venatoria.
«La stagione è appena iniziata e i professionisti dello sciacallaggio e della mistificazione sono già a lavoro. Ieri, ancora non era terminato l’orario di caccia, che già si contavano comunicati tanto sensazionalistici quanto inesatti. Le agenzie, infatti, hanno battuto la notizia che nella mattinata si contavano già tre morti e un ferito grave in incidenti di caccia. Ora, i morti e il ferito ci sono stati senza dubbio, e la nostra associazione è vicina al cacciatore ricoverato in ospedale e alle famiglie che hanno subito un lutto, ma occorre mettere ordine. I tre morti, infatti, difficilmente possono dimostrare la pericolosità della caccia in Italia, infatti, il primo purtroppo è stato colpito da un bracconiere in Sardegna prima dell’avvio della stagione venatoria, il secondo è un cittadino svizzero morto in Svizzera e non vediamo perché doverlo conteggiare nelle statistiche italiane e il terzo, protagonista dell’episodio in cui è stato coinvolto anche il ferito, ha subito una tragica caduta. Si tratta di episodi indubbiamente gravi, ma che non giustificano i toni allarmistici sentiti ieri, infatti, il primo è stato vittima di un’azione delittuosa che niente ha a che vedere con la caccia, il secondo sicuramente ha poco a che spartire con i cacciatori italiani e sul terzo episodio che voler dire, purtroppo in montagna le disgrazie accadono, come testimoniano le centinaia di escursionisti e fungaioli che quest’estate hanno animato le cronache dei giornali senza che nessuno chiedesse la sospensione di questa attività. La parte veramente brutta di questa vicenda è l’atteggiamento compiaciuto con cui molte delle sigle animaliste hanno dato queste notizie e il taglio scorretto con cui le hanno riportate molti organi di informazione, senza verificare i fatti e facendo commentare solo le solite sigle, senza lasciare al mondo venatorio possibilità di contraddittorio. Come abbiamo già fatto in questi giorni, noi di Arci Caccia continueremo a invitare alla prudenza e al rispetto delle regole, consci che se così facendo salveremo una vita o eviteremo un ferito avremo avuto successo; consapevoli però, che i cacciatori sono persone responsabili e che, malgrado gli animalisti, non esiste nessuna emergenza sicurezza in relazione alla caccia».