AGNONE. “Giuseppe Nicola D’Agnillo: un fragile talento”. E’ il titolo del convegno di studi organizzato dal Centro Studi Alto Molise che si terrà domani (sabato) a palazzo San Francesco a partire dalle ore 17.
L’intento del Centro Studi, guidato da Ida Cimmino (nella foto), è riportare alla luce i grandi intellettuali del passato agnonese. Lo scorso anno è stata la volta di Marino Jonata e del duo Giardeno, quest’anno si torna a parlare del periodo d’oro dell’Atene del Sannio, quello secondo Ottocento descritto magistralmente da Luigi Gamberale in “Il mio libro paesano”. D’Agnillo è uno dei membri della cosiddetta Trinità, insieme a Francescantonio Marinelli e Ippolito Amicarelli.
Chiamato Il poeta, maestro nella scuola liberale, che fu costretta a chiudere i battenti, D’Agnillo sembrò avere a portata di mano il successo nazionale dopo la rappresentazione a Napoli, a cura della compagnia Sadowski, della Griselda e la Duchessa di Bracciano, ma decise, invece di ritirarsi nel suo paese e di trascorrere il resto della sua vita in modo ritirato.
Grazie agli studi di Fabrizio Meo e del prof. Giorgio Pannunzio, docente a Lecce, ma agnonese di origine, si sa qualcosa in più sulla Trilogia drammatica e sugli altri scritti dell’autore ancora reperibili.
Alla serata, oltre al dott. Fabrizio Meo e al prof. Giorgio Pannunzio, sarà presente il prof. Giulio De Jorio Frisari.
A Giuseppe Nicola D’Agnillo è stata intitolata la scuola media statale di via Pietro Micca.
Durante la serata saranno letti passi tratti dalla trilogia ed interpretati da Saverio Labanca. Gli intermezzi musicali saranno affidati ad un duo di chitarre dell’orchestra scolastica dell’Istituto Comprensivo intitolato al D’Agnillo, diretto dal maestro Vincenzo La Sala.