AGNONE – Si è tenuto questa mattina nella biblioteca dell’ospedale San Francesco Caracciolo il convegno organizzato dalla Famiglia Caracciolina, la Diocesi di Trivento, il Comune di Agnone dal tema: “Carità e volontariato in ambito socio sanitario sull’esempio di San Francesco Caracciolo”.
Ha aperto i lavori il vescovo di Trivento, Domenico Scotti, che ha ricordato l’importanza della figura di San Francesco Caracciolo nel settore dell’assistenza ai malati e ai sofferenti, quindi l’assessore alla Sanità del Comune di Agnone, Giuseppe Attademo, ha rivolto i saluti dell’Amministrazione Comunale, da alcuni anni impegnata in un proficuo dialogo di collaborazione con la Famiglia Caracciolina per valorizzare la figura del Santo. Quindi, don Francesco Martino, ha svolto la relazione: “la Chiesa difronte alla malattia”, in cui ha sottolineato il cambio di mentalità nella scrittura dall’associazione malattia-peccato- emarginazione e salute-salvezza-piena partecipazione alla vita della comunità alla visione di Cristo che vuole la guarigione totale di tutto l’uomo e si prende cura del malato del corpo e dello spirito, come segno del Regno che viene, cosa ripresa dalla Chiesa in tutta la sua missione e che spinge ogni cristiano al volontariato di Carità. Quindi padre Raffaele Mandolesi, Generale dei Caracciolini, ha ricordato l’opera e l’azione di San Francesco Caracciolo, che partendo proprio dall’incontro con il Cristo Eucaristia, a Napoli, a Madrid e Roma ha risposto ai bisogni dell’uomo malato calandosi nelle situazioni concrete da assistere. Nicola Caracciolo ha ricordato la nascita dei Laici Caracciolini, nella loro missione di accompagnare l’Ordine realizzando la vicinanza alle situazioni estreme dei poveri e malati nelle periferie. Dopodichè è stata la volta di Maria Mastroiacovo, in una toccante testimonianza, ha ricordato la nascita dell’associazione “Cielo e Terra” per i diversamente abili di Trivento e la sua opera ed azione a loro favore per farli realmente vivere ed essere persone autentiche, Nicola Lancellotta e Domenico Desiderio, dell’Associazione Figlia di Sion, hanno presentato la loro attività anche religiosa di recupero dalla droga e dall’alcool a Rionero Sannitico, suor Angelica Gallo ha presentato l’azione delle suore francescane a Montefalcone del Sannio per gli anziani soli, fragili, e abbandonati. E’ toccato ad Emanuele Caracciolo sottolineare l’importanza della Famiglia nel vissuto della malattia, sottolineando la necessità della sua formazione e del sostegno per affrontare le difficoltà odierne, mentre Alessandro Battaglia, neurologo, membro di commissioni del Ministero della Sanità e primario in Ospedali della Toscana, ha presentato le nuove frontiere della Riabilitazione, da vivere e realizzare come progetto integrato tra pubblico e associazioni per essere realmente efficace, in sinergia di intenti e azioni che parte dal momento acuto per poi delinearsi nel post acuto e nel territoriale, come idea da poter realizzare per la parte prevista riabilitativa per il Caracciolo e opportunità pilota per l’area. Dopo l’intervento del professor Mario D’Aloise, che ha ricordato l’unica intitolazione, finora avvenuta a San Francesco Caracciolo, dell’ospedale di Agnone da parte del direttore ASL di allora, Giovanni Di Pilla, di concerto con il comune di Agnone, il 27 dicembre 2002, perché i padri caracciolini avevano gestito l’ospedale cittadino dal 1703 al 1809, anno della soppressione di Giuseppe Bonaparte, il vescovo di Trivento ha concluso il convegno invitando tutti, sull’esempio di San Francesco Caracciolo, a recuperare l’attenzione alla salute integrale della persona, mettendola al centro delle scelte sanitarie, superando la concezione cartesiana della scissione tra res cogitans e res extensa, cioè della separazione dello spirito dal corpo, e dell’interesse unico verso la malattia e non l’uomo malato, invitando tutti a recuperare nella vita questa attenzione come espressione del Vangelo della misericordia.