«Stamattina ho accompagnato mio padre a fare il vaccino a Palazzo San Francesco ad Agnone. Organizzazione e gestione impeccabili. Polizia municipale che facilita il parcheggio e presidia l’ingresso; Protezione civile che accoglie, misura la temperatura, controlla le generalità e la documentazione e smista le persone facendo in modo che flusso in ingresso e flusso in uscita non si incrocino mai, organizzati in modo circolare intorno al chiostro; vaccinandi che entrano negli spazi appositi e accompagnatori che aspettano da altra parte a tre metri l’uno dall’altro. Internamente, dal racconto di mio padre, amministrativi, medici e infermieri che somministrano il vaccino e altro personale della Protezione civile che provvede alla sanificazione continua. Dal momento dell’ingresso a quello dell’uscita sono trascorsi solo 24 minuti orologio alla mano. La differenza, oltre alla professionalità di tutto l’apparato organizzativo, la fa di sicuro l’umanità dei singoli, che anche in un giorno di festa sono lì a prodigarsi per la collettività col sorriso nascosto sotto le mascherine».
E’ il post di un cittadino agnonese (che rubiamo dal web, ndr), cronista a sua insaputa, e che racconta una storia di impegno civico e sociale da parte di medici, infermieri, Polizia municipale e Protezione civile, anche in un giorno di festa come la Pasqua. La loro Pasqua è stata questa, altro che “furbetti”: a palazzo San Francesco a vaccinare, a coordinare, a smistare, a misurare la temperatura, a sorridere con gli occhi, a “prendersi cura” degli altri. E’ la risposta della “macchina” vaccinale alle polemiche dei giorni scorsi innescate dalla notizia, data in esclusiva da questa testata, della presentazione di un esposto in Procura a Isernia proprio in merito alla gestione delle dosi dei vaccini. Alle accuse di essere dei “furbetti” la Protezione civile e lo staff addetto alle vaccinazioni rispondono così, con i fatti: “presente” anche oggi, giornata di Pasqua, quando tutti gli altri stanno a casa a mangiare l’agnello e a brindare non si sa bene a cosa vista la situazione generale. Altro che “furbetti” dei vaccini, sono dei “pirla“, ma per fortuna che ci sono, perché grazie a loro la popolazione sta ricevendo il vaccino. Tanto di cappello, dunque, ai volontari e al personale del centro vaccinale.
«Ringrazio tutti loro per questo e spero che questa buona pratica organizzativo/gestionale possa essere presto replicata in tutti i paesi limitrofi con punti vaccini dedicati predisposti dalle singole amministrazioni comunali. Avanti così! – continua il cittadino agnonese, incarnando il pensiero della totalità della popolazione o quasi – Non è una riflessione a sfondo politico, – precisa in chiusura – di quello sinceramente non me ne frega un bel niente, sia chiaro».
Neanche a noi dell’Eco, ma bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare e oggi, quei presunti “furbetti”, sono lì a darsi da fare anche per noi. Per quel che può valere, grazie!
Francesco Bottone
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