AGNONE – La stampa locale scambiata per un’agenzia di promozione turistica. La critica, legittima ma strampalata, arriva da un noto imprenditore di Castelverrino e fin qui ci potrebbe anche stare, ma viene poi addirittura sottoscritta dalla vicesindaco di Agnone, Linda Marcovecchio. A commento degli ultimi episodi di cronaca che hanno visto protagonista in negativo ancora una volta l’ospedale “Caracciolo” a causa dell’ormai famigerato blackout, di cui la stampa locale si è ovviamente occupata nei dettagli e per giorni, l’imprenditore Ovidio Marzaiuolo dichiara pubblicamente: «Stavo notando che oramai la stampa, quando parla dell’Alto Molise, lo fa in modo molto retorico e altalenante tra l’argomento ospedale e mulattiera. Sinceramente i lettori cominciano ad averne piene le scatole, anche perché vantare i propri difetti di di continuo, agli occhi di chi vorrebbe venire nella nostra terra, non dà una buona immagine». Quindi la stampa locale, raccontando ad esempio che all’ospedale manca la corrente elettrica per cinque ore consecutive, che nel reparto dialisi non c’è un gruppo elettrogeno autonomo o che sulla mulattiera, per segnalare le buche e le voragini, si utilizzano i pali altimetrici per la neve, oppure che a Poggio Sannita manca l’acqua corrente da oltre 48 ore, non fa un’opera meritoria di informazione, denunciando le follie che accadono in Alto Molise, ma trasmette un’immagine negativa di tutto il territorio che danneggia il settore turistico e forse anche l’intera economia di zona. La stampa scambiata appunto per un’agenzia di promozione territoriale. «Al posto di vantare i nostri difetti, – continua l’imprenditore di Castelverrino – cominciamo a vantare i nostri pochissimi pregi. Ottimismo, si chiama ottimismo e basta». Una posizione sposata e sottoscritta dalla vicesindaco di Agnone, Linda Marcovecchio, che ribatte testualmente: «Finalmente qualcuno che la pensa come me. I problemi vanno affrontati e si deve operare per migliorare e preservare ciò che abbiamo. Compito precipuo della politica e di chi amministra. Certo, fermare l’emorragia dei giovani non è cosa da poco ma, finché vedremo nascere bimbi, dobbiamo credere che questi posti hanno non una ma mille e mille ragioni per scegliere di rimanere qui». E ancora: «L’autocritica a braccetto con la valutazione delle azioni messe in campo e la misura degli obiettivi raggiunti, certo. Ci vogliono obiettivi, programmi, azioni di squadra, intercettazione dei canali di finanziamento. Capacità di sostenere il morale di una comunità che lamenta la carenza di servizi e di adeguate azioni per eliminare i disagi derivanti da infrastrutture bisognose di manutenzione. Chi si lamenta per questo non ha torto, ma è evidente che mancano le risorse per poter risolvere le criticità come vorremmo. La strumentalizzazione continuerà ad essere una forma di giudizio che non impedirà alla buona azione di portare i suoi frutti, quelli che tutti auspichiamo». Quindi la stampa locale viene accusata, da un amministratore locale e pubblicamente sui social, di strumentalizzare i problemi e le criticità del territorio non si capisce bene per quali secondi fini. Una posizione che offende la categoria dei giornalisti, quelli locali, precari, senza contratti, freelance e soprattutto freemoney che usano la penna per difendere il territorio anche a costo di querele temerarie. Dichiarazioni di cui dovrebbe tener conto, probabilmente, anche l’Ordine dei giornalisti del Molise.
Francesco Bottone