• Cultura
  • Lanciano: «Agnone salvi le tesi di laurea dal cassonetto»

    L’Università delle Generazioni è un’appassionata di tesi di laurea, non soltanto perché sono importanti ma pure perché rappresentano il lavoro, il sudore, i patemi d’animo di centinaia di migliaia di studenti e i sacrifici economici anche delle loro famiglie. Tutto ciò, troppo spesso, resta inutilizzato o addirittura dimenticato sia dalle Università che dagli stessi neo-dottori. L’associazione culturale agnonese ha avuto modo recentemente di leggere una ricerca discussa all’Università di Roma nel 1974 da Rina Labbate, adesso docente in pensione. Il titolo è assai interessante e coinvolgente come le ricche argomentazioni espresse in 169 pagine e in numerosi grafici (due dei quali sono lunghi oltre un metro ciascuno): “Momenti della scuola in un Comune del Sannio: Agnone dal 1860 ad oggi”. Il lavoro è suddiviso in otto capitoli: Agnone prima del 1860, Dall’Unità d’Italia all’avvento del Fascismo, Il ventennio fascista, L’istruzione primaria, L’istruzione secondaria, I convitti, I circoli culturali, La stampa agnonese.

    Intanto, bisogna evidenziare che tale studio appare ancora adesso validissimo e fin troppo attuale, nonostante siano trascorsi giusto 40 anni, e testimonia quanto e quale vibrante amore abbia avuto l’allora laureanda Rina Labbate per il proprio paese e, in particolare, per la cultura sociale locale, specialmente per la docenza che in seguito lei ha abbracciato come missione più che come professione. Poi, bisogna evidenziare anche il fatto che tale volume contiene numerosissime notizie conosciute pochissimo che, tra tanto altro, fanno vedere Agnone e l’Alto Molise sotto una luce davvero inquietante, anche sotto il profilo socio-politico, dal momento che fanno emergere una città che, nonostante sia stata più ricca e popolosa di altri centri molisani, non è riuscita ad avere più volte e per lunghissimi anni una rappresentanza istituzionale nei centri territoriali di potere decisionale per i dissidi interni alle classi sociali e ai partiti egemoni in una comunità autolesionista più che mai. Proprio come il periodo attuale che presenta un Alto Molise ed una Agnone privi di rappresentanza a livello di Regione, di Parlamento nazionale ed europeo, anche se nella società civile ed economica brillano (purtroppo quasi inutilmente ai fini locali) alcuni importanti “top manager” di rilevanza anche internazionale. La tesi di laurea di Rina Labbate meriterebbe di essere data alle stampe e fruita innanzitutto dal mondo della scuola e poi anche dai politici e da tutti i cittadini, tanto è istruttiva, rappresentando pure un severo monito per il colpevole declino di una città che, leader comprensoriale e celebrata “Atene del Sannio”, si sta riducendo sempre di più ad un insignificante paesotto di montagna. Comunque potrà essere consultata alla Biblioteca Comunale.

    E’ doveroso, altresì, evidenziare che quasi tutte le ricerche per questa tesi di laurea sono state effettuate nelle Biblioteche Riunite Comunale e Labanca (allora dirette dall’infaticabile prof. Antonio Arduino), una istituzione questa che resta assai essenziale ed indispensabile non soltanto per questo nostro territorio ma anche per la storia e la cultura molisana ed extraregionale e persino estera, come stanno dimostrando da sempre i tantissimi ricercatori che la frequentano da ogni parte d’Italia e del mondo. Anzi, la Biblioteca Comunale (come di solito viene semplicemente indicata) è una struttura che andrebbe maggiormente potenziata e garantita con personale più stabile e con una logistica più ampia, visto e considerato che, per mancanza di spazio, non è possibile accettare donazioni anche cospicue che ne aumenterebbero il prestigio ed il valore culturale e scientifico.

    L’Università delle Generazioni, proseguendo ed insistendo sul concetto di “Agnone capitale di qualcosa” per poter maggiormente significare nel presente e nel futuro, ripropone la Biblioteca Comunale come sede di conservazione e di valorizzazione delle tesi di laurea non soltanto nazionali ma anche anche estere, visto e considerato che si laureano (e parecchio) pure i figli dei nostri emigrati. Un tale “Centro delle Tesi di Laurea” a livello anche internazionale porrebbe Agnone al centro di un universo socio-culturale originale e tale che i vantaggi anche economici non tarderebbero a manifestarsi, a parte l’affetto che ogni neo-laureato (e la sua famiglia) avrebbe per Agnone e dintorni, aumentando le presenze turistiche di ricercatori ed altri intellettuali.

    E, poiché l’Università delle Generazioni è sempre attenta alla creazione di nuovi posti di lavoro (specialmente giovanili da strappare all’emigrazione), è opportuno pensare che un “Centro nazionale di raccolta e valorizzazione delle tesi di laurea” potrebbe produrre occasioni editoriali e tante altre iniziative nell’indotto, tali da giustificare un così importante impegno. Agnone è sempre stato un centro tipografico ed editoriale. Bisognerà riprendere tale vocazione, anche perché una tale industria è logisticamente perfetta in un paese di montagna, come dimostrano importanti tipografie localizzate sulle Alpi (specialmente Piemonte e Trentino) e al centro dell’Appennino, quasi tutte al servizio del colossi editoriali anche internazionali.

     Domenico Lanciano

    Sostieni la stampa libera, anche con 1 euro.