ANSA – Suzuki Jimny e Ignis da oggi entrano a far parte delle vetture dell’Arma dei Carabinieri. Si tratta della prima fornitura diretta di vetture da parte della Casa di Hamamatsu all’Arma dei Carabinieri. L’annuncio dell’accordo è stato dato nel corso di una conferenza stampa congiunta che si è svolta a Roma presso il Comando Generale dei Carabinieri.
“Suzuki è fiera di questa commessa. – ha commentato Massimo Nalli, Presidente di Suzuki Italia – L’accordo, da una parte, testimonia l’integrazione del marchio Suzuki nel tessuto sociale italiano e, dall’altra, dà modo a Jimny di mettere al servizio delle Forze dell’Ordine e dello Stato le sue doti di agilità e di robustezza. Siamo certi che la nostra auto sarà all’altezza dei compiti cui sarà chiamata e che dimostrerà la sua attitudine a un impiego heavy duty“.
La “divisa militare” del Jimny prevede, innanzitutto, la tipica livrea bicolore, con la carrozzeria riverniciata nel classico Blu Arma con tetto bianco. Su di esso sono montati due lampeggianti blu con tecnologia led provvisti anche della funzione di luci di crociera e un faro di ricerca a luce bianca, comandabile sia dall’interno sia dall’esterno della vettura.
All’interno spiccano, inoltre, robusti tappetini in gomma e due supporti per le armi d’ordinanza, con blocco a chiave.
La dotazione principale include, poi, un estintore da 2 kg e un set di catene da neve, utili a operare anche in condizioni estreme, nonostante la gommatura di serie delle Jimny preveda pneumatici M+S, i quali garantiscono una miglior trazione rispetto a gomme tradizionali. Jimny è lungo 3.645 mm e ha sbalzi ridotti, che, assieme all’elevata altezza da terra, definiscono angoli caratteristici eccezionali: quello di attacco, di uscita e di dosso misurano rispettivamente 37, 49 e 28 gradi e permettono di affrontare con disinvoltura i terreni più sconnessi e gli ostacoli più impegnativi.
La Suzuki Ignis, invece, è spinta da un motore 1.2 e viene assegnata in versione 4×4 AllGrip Auto. Questo tipo di trasmissione non richiede interventi da parte del pilota e trasferisce coppia alle ruote posteriori quando quelle anteriori non hanno un’aderenza ottimale. In questo modo migliora la stabilità e la precisione di guida in ogni situazione garantendo la massima sicurezza nella marcia anche su strade scivolose o superfici innevate.