I fermenti nella valle alluvionale del Nilo e la civiltà dei faraoni (Sumeri- Akkad 3000 – 2230 a.c.); l’oriente ecumenico (Sumeri e Akkad); l’addomesticamento del cavallo e il suo assoggettamento alle grandi trasmigrazioni, e delle mucche per il dissodamento dei campi; l’avvento della pastorizia transumante nella steppa eurasica; i rapporti tra le civiltà intervenute tra il 1730 e il 1250 a.c.; il fenomeno del lento ma profondo spopolamento di alcune zone e di ripopolamento di altre; le altre tracce di civiltà, nei 3000 anni avanti Cristo; e, poi, le civiltà cretesi, l’emergere della Meso-America (civiltà Omechi); la civiltà siriana; la ellenica, la indiana (INDU), quella cinese; le relazioni con il mondo greco, completano quel grandioso quadro dei flussi e riflussi antichi tra gli uomini.
Nascono le prime lotte per la supremazia nel bacino occidentale del Mediterraneo. In questi straordinari e spesso drammatici sommovimenti, in cui irrompono, dalle steppe eurasiche, gli Unni, da altra parte i persiani, ebrei e greci, appare l’impero romano, con le sue forze grandiose, le sue legioni imponenti, dal fascino mai del tutto sopito, se si pensa che, nel secolo XX, tornarono, prepotenti, in una parte dell’Europa (l’Italia), i richiami suggestivi della grande Roma.
Appaiono nella romanità, molte comunità classificate tribù.
Terre e villaggi dell’odierna Italia centrale furono abitate da varie e, spesso, contrapposte tribù: Sabelli e Sabini (Lazio), gli Irpini (Campania-Irpinia, da Irpus-lupo: appartenenza odierna al Distretto 2100 del R.I.), i Vestini (Abruzzo), i Piceni (bassa Marca), i Marsi (Avezzano), i Marrucini (Chieti), i Peligni (Sulmona); e, finalmente, non in senso cronologico, il grande, fiero e guerriero popolo Sannita (Alto Molise, con capitale Bovianum, mai esattamente identificata), e più giù, verso l’Adriatico, i Frentani (Larino o Gerunio – Lanciano) .
Luigi Falasca ha avuto la brillante idea di ricordarne, attraverso il Forum in Agnone (30.03.2014), le gesta, la fierezza, le conquiste, le connessioni, insomma le civiltà italiche, proponendo una tesi quanto mai suggestiva e avvincente, e, cioè, che l’insediamento di queste composite civiltà corrispose grosso modo all’attuale territorio del Distretto 2090 e del 2080 (una volta uniti), del Rotary International.
Una spontanea, suggestiva ripresentazione, in una sorta di nemesi, di antiche colleganze di grandi commistioni tra civiltà, di conoscenza, di scontri cruenti.
Personalmente condivido questa idea e mi complimento, pertanto, con il Governatore Falasca, per il Forum di Agnone, uno dei centri della pulsante civiltà sannita, proponendo una rappresentazione ed una rivisitazione grandiose di queste suggestioni.
Il “Forum” è stato arricchito da preziosi interventi di altissimo livello (Adriano La Regina, Luigi Capasso, Gianfranco Paci, Angela Di Niro, Luigi Scaroina, Roberto Di Re, Nicola Mastronardi), i quali hanno tratteggiato con richiami storici, spesso inediti, vita, costumi, abitudini, persino predisposizioni guerresche di quei popoli, come ha brillantemente dimostrato un sorprendente Capasso (Club di Teramo), che ha minuziosamente analizzato reperti ossei umani (reperiti prevalentemente in Alfedena), segni di fratture e di lesioni ossee, suggerendone, con convincente esattezza, analisi concrete di inclinazioni e di tendenze.
So che Piero Pescetelli, Segretario Distrettuale del Rotary International, validissimo medico-umanista di Agnone, che ha brillantemente introdotto i vari oratori, analizzerà approfonditamente i contenuti di ciascun intervento.
Bene, caro Luigi!
Franco Cianci