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  • Le “api di Dio” combattono lo spopolamento: la testimonianza degli apicoltori di Agnone su Tv2000

    Un’apicoltura sostenibile e solidale che mira a dare aiuto a chi è in difficoltà». Con queste parole il giornalista di Tv2000, la televisione della Conferenza episcopale italiana, ha lanciato il servizio andato in onda ieri mattina, nell’ambito della trasmissione “Di buon mattino“, dedicato al progetto di apicoltura che la Caritas diocesana ha posto in essere per il territorio dell’Alto Molise e Vastese.

    «Un terreno di proprietà della parrocchia di Castelguidone è stato messo a disposizione della Caritas per il progetto dell’apiario solidale, finanziato con i fondi dell’8 per mille alla Chiesa cattolica. – ha spiegato don Alberto Conti davanti alle telecamere di Tv2000 – Il progetto ha una doppia finalità: aiutare chi ha perso il posto di lavoro ad imparare un nuovo mestiere e quindi liberarsi dal bisogno e riorganizzarsi la vita; la seconda finalità è quella che ci ha ricordato Papa Francesco con l’enciclica “Laudato si’” che è quella di custodire e prenderci cura del territorio, del Creato». Il progetto va avanti da tre anni ed è stato appena rifinanziato da Caritas italiana, che evidentemente lo ha ritenuto meritevole di una continuazione nel tempo. L’obiettivo è quello di formare delle persone che vogliano approcciarsi al mondo dell’apicoltura, un settore economico in forte espansione che può creare le condizioni dell’autoimprenditorialità e produrre dunque lavoro e ricchezza sul territorio, quello notoriamente depresso dell’Alto Molise e del vicino Alto Vastese della diocesi di Trivento.

    Sono tre gli apicoltori che hanno seguito il corso in questa prima fase, due di Agnone e uno di Montemitro. Sono persone «che hanno avuto le loro storie e si sono trovate in un momento di difficoltà anche economica dovuta alla perdita del lavoro. – hanno spiegato nel corso del servizio televisivo – E grazie a questa opportunità creata dalla Caritas diocesana hanno intrapreso il percorso di studio, teorico e pratico, che è finalizzato a renderli autonomi nella gestione di un apiario». Proprio l’apicoltura, infatti, in zone «di confine e di confino» come quelle dell’entroterra molisano, può rappresentare una concreta fonte di sostentamento e di reddito per intere famiglie, senza dover necessariamente accettare un posto in fabbrica che è il preludio al trasferimento verso le zone costiere sede di insediamenti industriali. Insomma, la Caritas di don Alberto Conti che concretamente combatte lo spopolamento creando le condizioni di un autoimpiego sul territorio.

    «Tutto è iniziato nel 2019, quando sia io che mia moglie abbiamo perso il lavoro trovandoci ad affrontare un momento di difficoltà economica. – ha spiegato l’apicoltore Felice Le Donne di Agnone – Questo miele per noi è frutto di tanto impegno e sacrificio, ma dopo il percorso formativo ho acquisito una praticità con le api che mai mi sarei sognato, e anche una sicurezza nell’investire i miei soldi in questo settore produttivo, perché so che alla fine, oltre a fare del bene all’ambiente, ne potrò ricavare anche un ritorno economico».

    «E questo è quello che avviene grazie ai fondi dell’8 per mille alla Chiesa cattolica e noi siamo felici che sia stato finanziato il progetto delle “api di Dio”» ha commentato in chiusura la giornalista da studio. Il video del progetto di apicoltura solidale diventerà, nelle prossime settimane, uno degli spot nazionali della campagna 8 per mille alla Chiesa cattolica. Una bella e importante vetrina per i progetti che la piccola, ma operosa Caritas di Trivento mette in campo per combattere, nei fatti e non a parole, lo spopolamento dell’Alto Molise.

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