Non toccate gli arrosticini a un abruzzese: potreste ritrovarvi in piena #sheepstorm (letteralmente “tempesta di pecore”).
E’ quello che è successo a Antonino Cannavacciuolo che ieri sera durante la puntata di Masterchef ha chiamato “spiedino napoletano” quello che era in realtà un arrosticino, tipicamente e notoriamente abruzzese.
In realtà, quando nel “invention test” (l’ultima prova della puntata) tra i vari esempi di street food è apparso quello che è probabilmente il più famoso dei piatti abruzzesi e vero orgoglio per gli abitanti della regione, sul web si è levata un’ovazione. Ma è bastata una frase dello chef per scatenare un putiferio. Cannavacciuolo in realtà parla di “spiedino” per definire la classe di alimenti con i quali i concorrenti devono cimentarsi, ma, mentre associa le bombette alla Puglia e le stigghiole alla Sicilia, non indica la provenienza degli arrosticini. E la battuta di Bastianich sul modo in cui i napoletani pronunciano la parola “spiedino” fa il resto.
Gaffe o montaggio troppo aggressivo? Di certo ha scatenato una vera e propria guerra nei confronti dello chef. Tutto è partito dalla pagina satirica “Abbruzzo di Morris” che lancia gli hastag #sheepstorm e #MasterCess e invita – come già era successo in passato – gli utenti a bombardare di messaggi in dialetto la pagina di Cannavacciulo.
In poche ore sono centinaia i commenti – e gli insulti – arrivati allo chef napoletano, che tra l’altro già ieri era finito nel mirino del web per aver detto sul palco del Festival di Sanremo che “il sale evapora”.
Arriveranno le tanto richieste scuse? Per l’Abbruzzo di Morris “si profila un #Abbruzzo VS Napoli in cui le possiamo prendere, e parlo di coltellate: Cannavacciulo #MasterCess… questo il grido di battaglia, chiudetegli quella cazzo di paggina!”.
da Il Giornale