«L’Avis di Castiglione Messer Marino ringrazia i bambini della scuola elementare per averci pensato. Noi siamo orgogliosi di voci, certi che sarete il nostro futuro». E’ il messaggio postato sulla pagina social del gruppo Avis di Castiglione, che raccoglie i donatori di sangue di tutto l’Alto Vastese, a commento della lettera di auguri inviata dagli alunni della classe prima elementare. Nella missiva, colorata e decorata, si legge: «Grazie perché raccogliete il sangue e lo donate alle persone malate». Firmato le bambine e i bambini della prima elementare di Castiglione.
Un’idea geniale, al tempo dei social e della messaggistica istantanea, quella di inviare una lettera tradizionale, scrivendo a penna, usando la carta, i colori, le matite, e il servizio di Poste Italiane, usando le mani e il cuore. Un messaggio augurale simile è stato recapitato anche al personale del 118 del distretto sanitario di Castiglione: «Aiutateci tanto per favore, perché molte persone hanno bisogno di voi». E ancora alla pediatra, Silvana Di Palma, che è anche presidente dell’Avis: «Grazie perché ci aiuti a guarire». «Più bel regalo non c’è. – ha commentato, quasi commossa, la pediatra Di Palma – Grazie è una parola magica bambini. In questo particolare momento scalda il cuore e rafforza la speranza che presto ci riabbracceremo. Vi voglio bene».
«Abbiamo pensato, insieme ai bambini, di inviare un messaggio di gioia e speranza a persone e associazioni. – spiega l’insegnante Patrizia Campati, maestra proprio in quella classe – Scrivere una lettera vuol dire rivolgere un gesto di attenzione verso qualcuno. Ricevere una lettera può essere una gioia, una sorpresa gradita, una iniezione di fiducia».
Altre letterine sono state inviate ai parroci, ai Carabinieri, ai sindaci del territorio e alla Caritas diocesana guidata dall’instancabile don Alberto Conti. E, si parva licet, una graditissima letterina scritta da quei fantastici bambini è stata inviata anche alla nostra redazione: «Grazie perché fai sapere le notizie a tutti noi che viviamo in un piccolo paesino». Siamo noi dell’Eco che commossi e riconoscenti ringraziamo per il pensiero i piccoli lettori della prima elementare. Perché se dei bambini di sei anni riconoscono al giornalismo locale, quello fatto dai cronisti di montagna, la funzione sociale che effettivamente dovrebbe avere, vuol dire che qui in redazione non stiamo proprio perdendo il nostro tempo.
Francesco Bottone