«Ma perché metti gli articoli a pagamento?». «E tu perché mi fai pagare questo cavolo nero?». «Ma l’informazione è importante…». «Anche il cibo lo è, ma mentre il cavolo nero e gli altri alimenti si pagano senza battere ciglio, l’informazione si pretende che sia gratis. Senza quegli articoli a pagamento non potrei compare questo cavolo nero».
Lo scambio di battute questa mattina, in un piccolo centro del Vastese, tra un venditore ambulante di frutta, servizio utilissimo che mette una pezza alla desertificazione commerciale delle aree interne, e un giornalista di montagna, riaccende il dibattito sulla parolina magica “Paywall“.
In un panorama di informazione locale on line completamente gratuita, l’Eco dell’Alto Molise e Vastese, diretto da Maurizio d’Ottavio, già da qualche anno, ha deciso di seguire l’esempio del più blasonato New York Times. Il più importante giornale del pianeta ha deciso di far pagare alcuni contenuti esclusivi, riducendo sempre di più la consultazione gratuita degli articoli. L’operazione, criticata da più parti, ha portato invece alla sottoscrizione di milioni di abbonamenti. A dimostrazione che c’è gente che considera l’informazione almeno alla pari del cavolo nero.
Su quell’esempio la nostra testata giornalistica, in solitaria, ha deciso di implementare un sistema paywall, sia pure più blando: la quasi totalità dei nostri articoli è consultabile da tutti liberamente, senza alcun costo; altri invece, pochissimi, in pratica le notizie che abbiamo solo noi, sono riservati alla lettura degli abbonati.
Ma quanto costa sottoscrivere l’abbonamento all’Eco on line? Un mese due euro, tre mesi cinque euro, un anno intero quindici euro. Prezzi più che popolari dunque, appena quattro centesimi al giorno, che vanno intesi non tanto come il corrispettivo da pagare per leggere un articolo, ma piuttosto come un contributo alla stampa libera che opera sul territorio.
Se non siete disposti a spendere quattro centesimi al giorno per leggere un giornale che si occupa del territorio, che conduce battaglie locali e che ha già dimostrato di essere in grado di orientare non solo l’opinione pubblica, ma anche la politica e i centri decisionali, beh… allora dovete accontentarvi del cavolo nero (che in proporzione costa molto di più, ndr).
Per chi invece volesse, l’abbonamento si può sottoscrive con pochissimi click direttamente da questo link.