Un parlamentare della Repubblica che spende o spreca, punti di vista, il suo tempo, in un pomeriggio di sabato, per incontrare i cittadini di Castelguidone, microscopico Comune dell’Alto Vastese che andrà alle urne il prossimo maggio per eleggere un sindaco dopo mesi di commissariamento da parte della Prefettura di Chieti.
Luciano D’Alfonso, già presidente della Regione Abruzzo, attualmente deputato del Pd, in precedenza senatore, ha sentito l’obbligo morale di essere presente, fisicamente, a Castelguidone, per «per incontrare la cittadinanza e riattivare il circuito partecipativo democratico locale». Lo ha fatto in piazza, poi nell’unico bar del paese, parlando, ma soprattutto ascoltando i residenti, giovani e anziani, abitanti di un piccolo centro montano paralizzato, anche dal punto di vista della democrazia elettiva, dallo spopolamento.
Non ha presentato una sua lista calata dall’alto, non si è presentato quale candidato sindaco straniero e forestiero, ma si è messo a disposizione, in veste di «suggeritore privilegiato», una sorta di «defibrillatore della democrazia» per «riattivare il circuito democratico ed elettorale» che sembra essersi spento.
Francesco Bottone