AGNONE. Si chiamano Roberto Iaciancio e Luigi Colato, sono due agenti di Polizia di lungo corso in forza al distaccamento della stradale di Agnone. Il 16 agosto scorso, in uno dei tratti della fondovalle Sangro, hanno salvato un ragazzo che dal viadotto voleva farla finita. In un normale pattugliamento lungo le arterie di competenza della questura di Isernia, dopo essersi accorti dell’intenzione dell’uomo, non hanno esitato un solo istante ad intervenire e portare a termine quello che a loro dire rientra nelle normali funzioni di un rappresentante delle forze dell’ordine. Sta di fatto che il loro gesto, da molti considerato eroico, ha contribuito a non raccontare sulle pagine dei giornali e nei tg una tragedia di lì a poco pronta per essere consumata. A ciò non bisogna dimenticare che nella provvidenziale azione messa in campo i due agenti hanno rischiato in prima persona visto che il protagonista aveva oltrepassato e barriere del viadotto alto circa cento metri. Spesso e volentieri, interventi come quello di pochi giorni fa, passano del tutto inosservati e non trovano la giusta considerazione sui media, ma certamente meritano un infinito plauso. Ad essere estremamente convinto è il primo cittadino di Agnone, Lorenzo Marcovecchio che ha impugnato carta e penna e ringraziato i due agenti. “In questi giorni ho appreso dell’eroica operazione che ha visto protagonisti due agenti della Polstrada agnonese, i quali, con altissimo senso del dovere, sprezzo del pericolo e profonda umanità, hanno strappato alla morte la vita ad un giovane, che, in preda alla disperazione, stava per compiere un insano gesto – scrive il primo cittadino rivolgendosi a questore di Isernia e ministro dell’Interno -. In questi straordinari momenti il senso di gratitudine nei confronti delle forze delle ordine si amplifica perché ci si rende conto di quanto l’abnegazione costante di uomini e donne che difendono lo Stato, sia volta, non sola alla tutela delle regole, ma, anche e soprattutto, alla protezione di ogni singolo cittadino e quindi della singola persona che, spesso, nel complesso omento storico vissuto, può trovarsi sola e in estrema difficoltà. Non posso non sottolineare, inoltre, quanto sia importante la presenza della Polizia Stradale, proprio in aree montane, come la nostra, dove si opera in condizioni territoriali e climatiche particolari. Esprimo, pertanto, a nome mio e di tutta la Comunità, che mi onoro di rappresentare – conclude il sindaco di Agnone – un ringraziamento, con profonda riconoscenza e orgoglio, ai due operatori, protagonisti dell’azione e a tutti gli appartenenti della Polizia di Stato che si prodigano quotidianamente per proteggere la comunità”.
Lorenzo Marcovecchio: “La Polstrada presidio di vitale importanza per le aree interne”
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