ANSA) – PESCARA, 1 MAR – “Fare luce su quello che è accaduto qui in Abruzzo negli ultimi 15-20 anni sulla vicenda Carichieti, su quanto è stato buttato, su quanti interessi c’erano dietro, e anche sul perché la Carichieti è stata fatta fallire”. A chiedere una commissione d’inchiesta parlamentare sul fallimento della Carichieti è il deputato uscente di M5S, Andrea Colletti, candidato alla Camera, durante la conferenza stampa sulla Pescara Project Srl, società che nel 2006 si accollò il debito del finanziamento di 31,7 mln di euro concesso dalla banca teatina alla Fondazione In Veritate et Charitate (Ivec), dell’allora vescovo di Pescara, Francesco Cuccarese, per la realizzazione, in origine, della Cittadella dello Sport, poi, della Cittadella della Carità. A raccontare della Pescara Project srl – incaricata di costruire il complesso immobiliare ‘Blumenpark’ al posto della Cittadella della Carità – è stato il suo amministratore, Andrea Repetto. “L’atteggiamento della Carichieti, assolutamente dissennato – ha spiegato – e assolutamente prono rispetto evidentemente al potere locale è assodato e inequivocabile: la banca mi ha impedito di vendere gli appartamenti ed è dimostrato. La mia operazione infatti doveva rimanere integra nella sua negatività, altrimenti la Carichieti non falliva”.
“Riteniamo indispensabile – ha sottolineato il deputato uscente di M5S, Andrea Colletti – fare una commissione d’inchiesta parlamentare che faccia luce su questa vicenda, togliendo anche qualche secretazione che fa comodo sia alla politica, sia alla magistratura, sia ad alcuni interessi di parte, e che finalmente, come cittadini abruzzesi, come correntisti di Carichieti che ci hanno perso dei soldi, possiamo conoscere cosa è successo in questa storia, in questo spaccato d’Abruzzo degli ultimi 20 anni. Chi ci ha mangiato, chi non ci ha mangiato, chi ha fatto economie e chi non le ha fatte, chi ha gestito il potere al fine di avere ancora più potere nel sistema Abruzzo”. L’amministratore della Pescara Project, Andrea Repetto, ha presentato, negli ultimi anni, due esposti alle procure di Pescara e Chieti su quanto accaduto. Entrambi gli esposti, di 29 pagine, con 28 allegati, per complessive 534 pagine, sono stati archiviati; contro il secondo è stata proposta opposizione. “Al gip abbiamo fatto notare – ha spiegato Repetto – l’assurdità di questo tipo di indagine che non ha portato a nulla: non puoi in un tipo di inchiesta del genere parlare solo con i funzionari e dirigenti della Carichieti e basta, che ovviamente vengono a dirti che è tutto a posto”.