Reparto dialisi off limits per i turisti, perché, come al solito, tra ferie e malattie, manca il personale. Un’altra tegola sull’ospedale di Agnone, proprio quando la situazione pandemica è quasi alle spalle e tutto l’Alto Molise pensa ad un rilancio grazie alla stagione turistica imminente. Il problema, l’ennesimo a carico del martoriato ospedale di area disagiata, viene sollevato dalla segretaria regionale dell’Aned Abruzzo e Molise, Marina Stoppani, che riunisce appunto i pazienti in emodialisi.
«E’ estremamente doloroso che nostri soci, provenienti dalle varie regioni, e che già sono costretti ad avere una vita estremamente precaria e limitata, a causa della mancanza di un infermiere presso il centro dialisi di Agnone, non possano avere la gioia di tornare nel periodo estivo nei loro paesi di origine per passare del tempo con i familiari» spiega Stoppani. A causa della carenza di personale, solito alibi dietro il quale si trincera da sempre l’Asrem, «in Molise non esiste la possibilità di accogliere pazienti in dialisi nel periodo estivo, nonostante le notevoli richieste per i centri di Agnone e Termoli». E l’associazione dei dializzati di Abruzzo e Molise sostiene pienamente e sottoscrive la lettera di proteste inviata ai vertici dell’Asrem e della Regione, siglata dai pazienti originari dell’Alto Molise che di fatto si trovano nella condizione di non poter tornare nei paesi natale perché non avrebbero assicurato il servizio salvavita della dialisi appunto. Si tratta di una decina di persone, originarie dei vari centri montani dell’Alto Molise, di Capracotta, Poggio Sannita, Belmonte del Sannio e Agnone, ma anche del vicino Roio del Sangro nel Chietino, che hanno messo nero su bianco una vibrante protesta.
«Fino all’anno scorso il centro dialisi realizzato ad Agnone garantiva undici postazioni e aveva quattro infermieri in organico. – spiegano i dializzati emigrati altrove – Questo ci ha consentito di poter trascorrere molti mesi nei nostri paesi d’origine. Quest’anno, a causa della malattia di una infermiera e delle ferie estive del personale, non potremo tornare in Alto Molise, perché manca il personale in grado di assicurarci le prestazioni emodialitiche, sconvolgendo così la vita anche dei nostri famigliari». «Abbiamo sollecitato più volte chi di dovere, – continuano i dieci dializzati – ma ci è stato risposto che è impossibile; tutto perché non si trovano infermieri disponibili a reintegrare il personale del reparto nel periodo da giugno a ottobre. Questa è una cosa assurda, anche perché, essendo residenti fuori regione, i nostri rientri producono comunque mobilità attiva per la Regione Molise. Una situazione ridicola che è anche una brutta pubblicità per il Molise che non riesce, nei fatti, ad assicurare i servizi sanitari ai cittadini. Non è un invito a venire in Molise, ma ad andarsene, ad emigrare e non tornare mai più. Ci si riempie tanto la bocca di turismo, di lotta allo spopolamento e poi, per una cosa ridicola, si impedisce anche agli originari del territorio di tornate nella loro terra per i mesi estivi».
E così l’associazione Aned Abruzzo e Molise fa quadrato attorno ai pazienti dializzati costretti a restare lontani dai loro centri di origine e parla di «vicenda imbarazzante» che l’Asrem avrebbe la possibilità di risolvere se solo volesse. La presidente Stoppani fa «appello agli attori istituzionali, in questo caso i sindaci dei comuni di Agnone, Capracotta, Belmonte del Sannio, Poggio Sannita, Roio del Sangro, di intervenire per favorire la risoluzione delle problematiche rappresentate dai dializzati». In chiusura, in attesa di notizie rassicuranti dall’Asrem, i pazienti firmatari della lettera manifestano «apprezzamento al dottor Mastrangelo e alle infermiere del reparto dialisi che hanno dato disponibilità, con sacrificio, ad accoglierci almeno dal primo a 15 agosto».
Francesco Bottone