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  • Mancata riscossione bollo auto, M5S: “Regione rischia di perdere 21mln di euro”

    Sono 87.894 gli accertamenti fiscali inviati dalla Regione Molise per recuperare i bolli auto del 2018. Parliamo di 21.388.200 euro che, stando alla legge, la Regione non avrebbe più diritto a richiedere, per una grave dimenticanza. Somma che potrebbe complicare ulteriormente la già precaria situazione contabile regionale.

    E’ l’incipit della nota inviata agli organi di stampa dai portavoce del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale.

    Ma come siamo arrivati a questo punto? Chiedono gli esponenti pentastellati. Ed ecco che spiegano come sia stato possibile arrivare a ciò. “La legge stabilisce che la riscossione delle tasse automobilistiche sia in capo alle Regioni e che il termine di prescrizione è di tre anni. Ciò vuol dire che per riscuotere i bolli auto del 2018 c’era tempo fino al 31 dicembre 2021. Ma, da quanto ci risulta, chi riscuote i tributi per conto della Regione Molise avrebbe provveduto con incredibile ritardo all’invio delle ingiunzioni per le tasse non corrisposte dai molisani morosi. Era tuttavia possibile congelare i termini degli accertamenti e, conseguentemente, conservare il diritto alla riscossione di quei 21 milioni di euro. A marzo 2020, infatti, un Decreto Legge nazionale prevedeva la sospensione delle attività di accertamento, controllo e contenzioso relative ai tributi, per alleviare il carico fiscale su cittadini e aziende alle prese col Covid. Mentre diverse Regioni hanno provveduto a recepire il decreto nazionale, applicandolo anche ai tributi regionali (com’è appunto la tassa automobilistica), il Molise non ha prodotto alcun atto. In altre parole, la giunta Toma non ha congelato i termini per la riscossione e l’accertamento dei tributi e i bolli auto del 2018, in scadenza a fine 2021, si sarebbero ormai prescritti”.

    Ed ancora, proseguono: “A gennaio di quest’anno la società Municipia Spa, incaricata dalla Regione per la gestione e la riscossione delle entrate tributarie, ha iniziato ad inviare le famigerate ingiunzioni di pagamento per la riscossione di quei crediti. Com’era prevedibile, tantissimi cittadini molisani hanno proceduto con i ricorsi. Ora ci troviamo nell’assurda situazione in cui abbiamo, da un lato, rinunciato alla riscossione di ben 21 milioni di euro e, dall’altro, potremmo dover pagare anche le spese legali a seguito dei ricorsi. Un capolavoro amministrativo, insomma. Ricordiamo che lo stesso presidente Toma, dietro nostra richiesta di sospensione dei bolli auto, aveva criticato le precedenti amministrazioni regionali per aver colpevolmente fatto prescrivere le tasse automobilistiche, provocando un danno all’erario. Ma lui non sembra essere stato più bravo. E così il piccolo Molise, già indebitato fino al collo, si trova nella situazione paradossale di rinunciare a cospicue entrate da circa un decennio. Ad aggravare questa posizione c’è il messaggio ambiguo che si lancia ai cittadini: si sta implicitamente suggerendo di non pagare le imposte regionali, perché tanto gli accertamenti arriveranno sempre in ritardo. Questo non può e non deve essere il messaggio delle istituzioni”.

    Infine chiosano: “Per fare luce sulla vicenda, abbiamo depositato un’interrogazione in Consiglio regionale: vogliamo capire i motivi di questo inspiegabile, ennesimo ritardo della macchina amministrativa. Non possiamo proprio permetterci ulteriori buchi in una contabilità che fa già acqua da tutti i pori”.

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