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  • Manifesta incapacità, Paglione: «Mandate a casa il direttore generale Florenzano»

    «Mandate a casa il direttore generale, prima che sia troppo tardi e provate ad individuare una nuova governance della sanità regionale che garantisca almeno il minimo indispensabile a tutti i cittadini molisani». Candido Paglione, sindaco di Capracotta e responsabile dell’Uncem Molise, torna a chiedere la testa di Oreste Florenzano, il direttore generale dell’Asrem, per «manifesta incapacità».

    «Avevo chiesto sei mesi fa, alla Conferenza dei Sindaci, di mettere all’ordine del giorno della stessa la proposta di revoca del Direttore generale dell’ASReM, ormai palesemente inadeguato a svolgere il delicato ruolo al quale è stato chiamato quasi tre anni fa. – spiega Paglione – Non sono stato ascoltato, perché evidentemente la mia richiesta, peraltro contemplata all’art. 4 del Regolamento Regionale 20 aprile 2010, n. 2, sarebbe stata vista come una sorta di lesa maestà nei confronti del massimo responsabile della nostra salute. In occasione dell’unica Conferenza dei Sindaci, peraltro convocata in presenza, ho chiesto apertamente le dimissioni del direttore generale. Oggi prendo atto che altri sindaci e lo stesso Presidente della Giunta regionale cominciano a mettere in discussione l’operato del direttore generale. Mi verrebbe da dire: meglio tardi che mai. – ironizza Paglione – Tuttavia la situazione attuale, nella quale si ipotizza addirittura la chiusura del servizio del 118 a partire dal prossimo 1° gennaio, è talmente grave da imporre a tutti un atto di grande responsabilità».

    «A questo punto – aggiunge Paglione in chiusura – è necessario provare a resettare tutto nell’attuale organizzazione del vertice dell’Azienda sanitaria regionale e assumere anche decisioni forti, ove necessario. Serve uno scatto di orgoglio per affidarsi a persone competenti per gestire almeno l’ordinaria amministrazione, se non vogliamo cancellare definitivamente il diritto alla salute dei molisani per manifesta incapacità dell’attuale catena di comando».

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