AGNONE – Parte dalla fonderia Marinelli di Agnone il viaggio spirituale della “Magnificat Anima Mea Dominum”, campana – monumento che racchiude diversi ed intensi messaggi grazie ai bassorilievi che la ornano, nonché dal suo estesissimo suono. “Per una scelta meditata e inconsueta – affermano i fonditori dal millenario laboratorio – la campana è tarata a 432 Hz, frequenza aurea che, secondo Mozart,Verdi e Puccini, è quella dell’armonia e della vita, associata alla naturale risonanza con le frequenze alla base dell’ organismo e dell’universo, dunque benefica e positiva”.
La grande opera sonora, fusa in bronzo, ha ricevuto la santa benedizione da parte di Papa Francesco in Vaticano l’8 maggio scorso, prima tappa di un significativo percorso che la porterà sui sagrati delle basiliche di Assisi, Loreto e Padova. Dopo una sosta al santuario di Pietralba (Bz), la campana troverà definitiva collocazione a Sèn Jan (già Vigo di Fassa), presso il santuario di santa Giuliana, patrona dei Ladini. Al momento della benedizione, il pontefice si è soffermato sui valori estetici e simbolici del bronzo descritti con passione e grande emozione dal Leopoldo Rizziv, vice procuratore della Val di Fassa, padre ideatore, e, quale sindaco di Vigo, promotore e committente dell’opera. Tra altre autorità presenti alla cerimonia anche l’ambasciatore Lamberto Zannier, alto commissario Osce e il professor Fausto Pocar, giurista ed accademico, firmatario degli articoli della risoluzione Onu riportati alla base della campana.
“Il progetto – riprendono dalla Marinelli – nasce dalla volontà di far conoscere la qualità della cultura ladina e la dignità di tutte le 506 minoranze etniche presenti nel mondo simboleggiate da una coltre di stelle (una per ciascuna identità) che caratterizzano esteticamente la campana. Si tratta di un percorso educativo di significato umano e spirituale, realizzando un viaggio di pace in favore di tutte le etnie – proseguono -. Per ricordarle tutte, il sacro bronzo scandirà 506 rintocchi nei giorni di capodanno e ferragosto”. La campana, dal peso di 800 chilogrammi, è decorata dalla scultrice Paola Patriarca Marinelli. La campana non sarà collocata come di consueto sulla cima di un campanile, bensì su una struttura poco elevata che renderà accessibile a tutti la lettura di questo grande libro di bronzo in cui si pongono con eleganza e armonia decine di bassorilievi che raccontano di santi e di genti, di luoghi e montagne, di formule e simboli, di moniti e diritti, di uguaglianza e di pace.