AGNONE – Studiare e giocare, giocare e studiare. E’ il modello concepito dalla scuola calcio dell’Olympia Agnonese che ormai da anni ha sposato l’idea capace di attirare in alto Molise ragazzi provenienti da fuori regione. Ben venti quest’anno – come ammette Fernando Sica, responsabile del settore giovanile granata – arrivati da Campania, Abruzzo, Marche, Lazio, Emilia Romagna e dalla lontana Sicilia. “Vengono ad Agnone perché sanno di una società seria e un ambiente sano” puntualizza Sica che gonfia il petto quando parla della nuova struttura, gestita da un privato, che ha accolto i ragazzi a braccia aperte per farli dormire e mangiare. I nuovi campioncini in erba, tra cui un migrante, hanno dai 15 ai 19 anni e contribuiscono a iniettare linfa vitale nei tre istituti scolastici superiori (Liceo Scientifico, Itis e Alberghiero) dove da anni si convive con la dura legge dei pochi numeri.
“Prima di vederli in azione su un rettangolo verde – riprende Sica – è nostro compito e dovere seguirli sui banchi di scuola”. Aspetto, questo, sul quale la società dei fratelli Colaizzo non transige. Insomma un modello college americano sulla scia di quanto adottato dalle società professioniste in Italia. “E’ questo il risultato di un lungo percorso iniziato anni fa quando probabilmente nessuno ci credeva, quando più di qualcuno ironizzava o ci prendeva per pazzi. Se oggi gli istituti superiori continuano a vivere e anche e soprattutto merito dell’iscrizione di questi ragazzi” aggiunge Sica, che tra l’altro è stato uno dei principali fautori dell’iscrizione del club granata all’undicesima stagione di serie D. Anche in questo caso, come fatto per il progetto ragazzi, dopo le dimissioni di Franco Marcovecchio, in pochi avrebbero scommesso un centesimo sull’Olympia ai nastri di partenza del campionato di quarta serie. Tra i pochi scommettitori c’era Fernando Sica che alla fine, grazie ad un manipolo di amici, ha avuto ragione. Oggi il professore, lavoro che ha svolto fino a qualche mese, è concentrato sull’esordio dei suoi discepoli. Si parte sabato tra le mura amiche con la juniores di Mario Fusaro e Antonello Santangelo, ex bandiera e capitano dei granata, che ospita il Cassino. A distanza di 24 ore l’esordio nella Molise Cup delle categorie Allievi, formazione allenata dal campano Vincenzo Panella e Giovanissimi, guidati da Mario Pirosanto, impegnate contro Bojano e Castel di Sangro. Un’attività , quella della scuola calcio agnonese, che vede in azione quotidianamente tecnici, preparatori atletici, medici, una nutrizionista (Maria Luigia Bianco) e una psicologa (Rosanna Di Lizia).
In tutto fanno 140 ragazzi seguiti anche dall’evergreen Michele Delli Quadri (tecnico degli Esordienti) e dalla dottoressa Anna Scampamorte che si occupa da anni della categoria Piccoli Amici. Nel frattempo il professore scalpita. All’orizzonte annuncia la reale possibilità di un gemellaggio e collaborazione con il Torino Calcio che seguirebbe quanto già accaduto con l’As Roma. “Ci stiamo lavorando e anche se non sarà facile sono convinto che la società dell’Olympia possiede le credenziali per poter stringere un simile accordo” confida Sica che infine lancia un appello alle amministrazioni comunali di Agnone e Poggio Sannita per quanto concerne l’impiantistica sportiva. “E’ da anni che immagino un centro sportivo per la scuola calcio da realizzare nel vicino comune di Poggio Sannita dove non esiste più una squadra di pallone. Dopo aver chiesto pareri a tecnici e addetti ai lavori, sono dell’idea che con una somma non stratosferica si potrebbe realizzare un centro ad hoc il quale sgraverebbe i carichi di lavoro dello stadio Civitelle. In più, nel periodo invernale, vista l’altitudine collinare di Poggio Sannita, il nuovo centro potrebbe essere utilizzato per gli allenamenti della prima squadra”. Un’utopia? Per Sica niente affatto. E chissà che l’esuberanza e la concretezza dei fratelli Colaizzo non porti alla realizzazione di “Agnonello”.
(articolo tratto da PrimoPianoMolise)