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  • Morte padre Aldo Parente, il cordoglio del sindaco di Agnone: “Grazie per quanto ci hai donato”

    “Grazie padre Aldo per tutte le azioni positive e propositive portate avanti per la nostra Comunità, che siano da esempio per le nuove generazioni. Ciao riposa in pace”. Sono le parole del primo cittadino di Agnone, Daniele Saia che esprime profondo cordoglio per la scomparsa del frate cappuccino padre Aldo Parente.

    Con il compianto sindaco Michele Carosella e Florenzio Anniballe

    “Sconosciuto alle nuove generazioni – scrive Saia su facebook – il frate francescano, approdato al vecchio convento di Agnone nel settembre del 1961 vi era restato fino al settembre del 1979. Per Agnone fu un vero ciclone, riuscì a coinvolgere la gioventù emergente degli anni sessanta in decine di iniziative. La Gi.fra. sigla della Gioventù Francescana, sotto la sua guida costituì la ‘Filodrammatica Francescana’ in collaborazione con lo scomparso Camillo Carlomagno. Fondò la società di calcio Olympia Seraphica che fusasi con la Polisportiva Agnonese è tuttora presente nel panorama calcistico molisano. Nell’era dei complessi, diede vita ai ‘Serafici’ e organizzò i giovani francescani nel circolo ‘La Balza del Sole’, punto di ritrovo e di formazione dei giovani agnonesi. Di concerto con il compianto maestro Costantino Mastronardi diede vita al periodico ‘Il Carroccio del Poverello’ ciclostilato che, anni dopo, trovò nuova vita con ‘L’Eco dell’Alto Molise'”.

    Omaggiato con la celebre cappa in occasione dell’80esimo compleanno a Montefusco (Av)

    Ed ancora, riporta Saia “gettò le basi per la fondazione del Cenacolo Culturale Francescano ma, soprattutto, ebbe la geniale intuizione, sulle orme di Francesco di Assisi, di rappresentare la Natività di nostro Signore dal vivo, iniziativa che, portata avanti dai suoi allievi, è tuttora presente nell’ambito della grande vigilia agnonese, acquistando risonanza nazionale sì da essere premiata con l’Oscar dalla Fita (Federazione italiana teatro popolare) a Riccione nel 1993.
    Fù partecipe della vita sociale agnonese schierandosi in prima linea nella protesta popolare per la soppressione degli uffici finanziari in Agnone. Nel settembre del 1979 venne trasferito a Larino, poi a Montefusco, suo paese natio, dove insieme ai suoi ragazzi della ‘Balza del Sole’, giunti da tutta Italia, festeggiò in una indimenticabile giornata i suoi 80 anni. In quella occasione gli venne consegnato un libretto intitolato ‘Mezzo secolo di francescanesimo in Agnone (1954-2004)’ scritto a quattro mani da Giorgio Marcovecchio e Mario Carrese. Il suo motto – conclude Saia – era ‘La puntualità è carattere’ e forse anche questa volta ha voluto tener fede a questo principio non mancando al suo appuntamento con il Signore”.

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